ALITALIA, STATO FACCIA LA SUA PARTE PER LE INFRASTRUTTURE SOVRANE

0
60

In questi ultimi anni si è pensato a depauperare Alitalia, a criminalizzarne i lavoratori, a svendere asset fondamentali, si sono favorite spudoratamente le compagnie low cost agevolando la concorrenza sleale a danno della nostra compagnia di bandiera. In assenza di una cabina di regia che dia una prospettiva all’intero trasporto aereo di sono create evidenti distorsioni come l’impossibilità di Alitalia ad accedere agli aiuti pubblici in presenza di compagnie low cost che vengono finanziate dalle regioni. Poi: Ams è un’eccellenza italiana nella manutenzione dei reattori ed è stata svenduta, un impianto magnifico con operai altamente specializzati e tecnologie sofisticate, mentre nella logica devastante delle esternalizzazioni s’intende proseguire lo sfascio generale cedendo a terzi i servizi di assistenza a terra.
Il nuovo commissario
invece di preoccuparci di un piano industriale, si nomina il direttore generale come se un direttore valesse l’altro. Mentre Alitalia fallisce, abbiamo il paradosso di Atlantia, concessionario di Adr Fiumicino e Ciampino, che fa incassi paurosi su chi gli porta passeggeri e sta fallendo, mentre Air France è proprietaria dell’Aeroporto di Parigi.
Non si vede nessuno che abbia voglia di concentrarsi per difendere le nostre infrastrutture sovrane dall’aggressione costante delle altre nazioni, che infatti lo hanno capito e cercano di fare shopping da noi. Qualcuno ci deve dire non quanto ci costa Alitalia ma quali saranno i costi della mancanza di Alitalia nel sistema economico della nostra Nazione. La Turchia, che vuole diventare soggetto egemone del Mediterraneo, sta costruendo un aeroporto da 120 milioni di passeggeri all’anno e la sua compagnia aerea di bandiera è partecipata per metà dallo Stato. Non abbiamo bisogno di tavoli per limitare i licenziamenti, ma di tavoli industriali per rilanciare Alitalia e farla diventare protagonista dello sviluppo italiano grazie alla ricchezza del suo patrimonio artistico e ambientale. Acceleriamo i tempi per reintrodurre lo Stato in Italia e difendere la sovranità delle nostre infrastrutture.

Fabio Rampelli