America centrale senza pace: l’uragano Iota flagella Nicaragua e Honduras ancora sott’acqua dopo Eta

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Dopo aver causato devastazioni in Nicaragua, l’uragano Iota, il 30esimo della stagione, ha perso potenza per trasformarsi in una semplice tempesta tropicale che sta proseguendo la sua traiettoria in America centrale. Lo ha riferito il Centro nazionale degli uragani negli Stati Uniti, precisando che Iota è stato declassato dalla categoria 4 a 2 dirigendosi verso l’Est del Nicaragua ad una velocità media di 15 km/h. La tempesta è passata circa 40 chilometri a sud-sudovest di Tegucigalpa, la capitale dell’Honduras, dove i fiumi si sono ingrossati mentre la pioggia andava intensificandosi. In previsione di possibili nuove inondazioni causati dalle precipitazioni portate da Iota, gli abitanti delle zone pianeggianti e i residenti di dei quartieri collinari vulnerabili alle frane sono stati evacuati nelle zone montuose del Tegucigalpa. Nei giorni scorsi l’uragano, che aveva raggiunto potenza 4 – su una scala di 5 – si è manifestato come uno dei più potenti della stagione, con venti fino a 260 Km/h e piogge torrenziali, allagando le strade delle località della costa caraibica del Nicaragua, distruggendo gli impianti elettrici per la caduta di decine di alberi e scoperchiando i tetti delle abitazioni. La zona maggiormente colpita è stata quella di Haulover, dove vivono 350 famiglie, circa 1.750 persone, per lo più indigeni di origine miskito, comunità costiera dedita alla pesca artigianale e al turismo, tutti evacuati d’urgenza. Bilwi, Puerto Cabezas, Siuna e Rosita sono state le altre località più flagellate da Iota, con video e audio postati dai residenti sui social che hanno documentato “lastre di zinco volanti”, ovvero le coperture delle precarie casupole costruite in legno, con tetti appunto di zinco, danneggiate o distrutte dagli alberi sradicati dai potenti venti. Inoltre è stato quasi totalmente distrutto l’edificio del seminario minore della diocesi di Siuna.