ANCORA UNA VOLTA SMENTITE LE BALLE SUL REDDITO DI CITTADINANZA

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Gli effetti della ripresa economica, testimoniata dall’incremento del Pil (+2,7% rispetto al trimestre precedente e +17,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)

Iniziano a farsi sentire anche sul mondo del lavoro. Ieri l’Istat ha diffuso il report trimestrale sul dal quale lavoro e i numeri parlano chiaro: negli ultimi tre mesi gli occupati sono cresciuti di 338 mila unità, la maggior parte dei quali sono dipendenti a termine (226 mila). Contemporaneamente si registra un calo importante dei disoccupati e degli inattivi, rispettivamente di 55 mila e di 337 mila unità. E i dati diffusi dall’Istituto di Statistica smentiscono anche la balla clamorosa messa in circolazione dai due Matteo e dalla Meloni, secondo cui il Reddito di Cittadinanza ha contribuito a lasciare scoperti migliaia di posti di lavoro negli alberghi o nei ristoranti. I numeri parlano chiaro e dicono che i posti di lavoro rimasti vacanti non sono aumentati rispetto agli scorsi anni, quando bonus e sussidi vari messi in campo per fronteggiare l’emergenza Covid non esistevano.

Nel rapporto sul lavoro si legge infatti che il numero di posti vacanti nel settore alloggi e ristorazione è al 2,3%, dato sostanzialmente analogo, anzi migliore, rispetto a quelli che si trovano scorrendo a ritroso le serie storiche: nel secondo trimestre 2019, ultimo anno pre pandemia, quell’indice era al 2,6%, nel 2018 al 2,2%. Ma al centro destra fa comodo fare propaganda sulla pelle dei più poveri per prendere i voti degli imprenditori e far credere al ceto medio che chi prende il RdC è un fannullone o peggio uno che lavora in nero senza pagare le tasse. Sempre l’Istat e l’Inps però hanno da tempo smentito questa narrazione vergognosa confermando che i due terzi dei percettori del reddito sono persone inoccupabili. Renzi, Salvini e la Meloni non conoscono la sofferenza vera delle persone e non hanno neanche la più pallida idea di cosa significhi non poter portare il pane in tavola.