Bankitalia: consumi delle famiglie ancora frenati da Covid e crisi

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Le attese sulle prospettive dell’economia e sul mercato del lavoro sono migliorate

Tuttavia le famiglie non si aspettano che l‘emergenza sanitaria sia superata in tempi brevi”. E’ quanto emerge dall’indagine straordinaria della Banca d’Italia sulle Famiglie italiane”, curata da ricercatrici della Banca d’Italia. “Poco meno di un terzo dei nuclei ha riferito di aver subito un calo del reddito nell’ultimo mese; il peggioramento delle condizioni reddituali è mitigato dalle misure di sostegno al reddito”.

In particolare, la percentuale di famiglie che nell’ultima edizione si attende un netto peggioramento del quadro generale nei successivi dodici mesi è diminuita di 9 punti percentuali rispetto all’indagine condotta in novembre, portandosi al 23%. Anche le aspettative sul mercato del lavoro nei successivi dodici mesi sono divenute più favorevoli; i nuclei con capofamiglia nella posizione di lavoratore autonomo restano più pessimisti. 60% famiglie fatica ad arrivare a fine mese Oltre il 60 per cento dei nuclei famigliari dichiara di avere difficoltà economiche ad arrivare alla fine del mese, 10 punti percentuali in più rispetto al periodo precedente la pandemia.

La percentuale, spiega la pubblicazione, è aumentata di oltre 20 punti (al 65 per cento) per i nuclei il cui capofamiglia è un lavoratore autonomo. Poco meno del 40 per cento delle famiglie riporta che negli ultimi dodici mesi si è verificato che il reddito familiare non fosse sufficiente a coprire le spese; quasi la metà di queste riferisce che in assenza di reddito o trasferimenti non disporrebbe di risorse finanziarie proprie per far fronte ai consumi essenziali nemmeno per un mese.

Una famiglia su quattro pensa di ridurre consumi Nei prossimi tre mesi poco più di un quarto delle famiglie pensa di ridurre i consumi non durevoli, contro una percentuale di circa un terzo nell’edizione di novembre. La flessione della spesa sarebbe più pronunciata per i nuclei il cui reddito è diminuito tra gennaio e febbraio e che hanno più difficoltà a fronteggiare le spese mensili ma riguarderebbe anche parte (circa un quinto) di coloro che si aspettano un incremento di reddito nel 2021. Il 40% delle famiglie ha risparmiato nel 2020 Una quota significativa di famiglie ha risparmiato nell’ultimo anno. Circa il 40 per cento riferisce di aver speso meno del reddito annuo nel 2020, riuscendo ad accumulare un po’ di risparmio: tra queste, quasi un terzo lo ha fatto in misura più intensa che nel 2019.

E’ quanto emerge dalla quarta edizione dell’indagine straordinaria sulle famiglie italiane e gli effetti della pandemia condotta dalla Banca d’Italia. L’aumento del risparmio prevale però solo tra i nuclei che arrivano facilmente o abbastanza facilmente alla fine del mese, che tipicamente detengono la maggior parte del risparmio. Solo un terzo del risparmio accumulato nel 2020 verrebbe consumato nel corso del 2021: poco più della metà sarebbe detenuto sotto forma di depositi o altre forme di investimento; il rimanente verrebbe impiegato per ripagare il debito. Il 45 per cento dei nuclei prevede che nei prossimi dodici mesi spenderà meno del proprio reddito annuo. Le intenzioni di risparmio sono diffuse sia tra le famiglie che arrivano facilmente alla fine del mese sia tra quelle che dichiarano di avere maggiori difficoltà economiche.