Bankitalia lancia la Carta degli investimenti sostenibili

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La Banca d’Italia lancia la “Carta degli Investimenti Sostenibili”, che conferma il suo impegno a favore di un sistema economico attento all’ambiente

All’inclusione sociale, ai principi etici e al buon governo delle imprese (Esg). L’istituzione rivendica di esser stata una delle prime banche centrali ad aver integrato i principi di sostenibilità nei propri investimenti finanziari, e nell’anno in cui l’Italia ha la presidenza di turno del G20 procede a impegni concreti per integrare questi profili nella gestione dei suoi portafogli finanziari.

La Carta si ispira alle raccomandazioni del Network for Greening the Financial System e, secondo quanto riporta un comunicato, alla posizione comune emersa nell’Eurosistema per l’applicazione ai portafogli non di politica monetaria di criteri di investimento sostenibile e responsabile.

“Questi principi si applicano alle attività gestite in autonomia dalla Banca, ossia gli investimenti del portafoglio finanziario e delle riserve valutarie. Un perimetro considerevole – ha spiegato Paolo Angelini, vicedirettore generale di Bankitalia durante un incontro di presentazione con la stampa -: a fine 2020 copriva attivi per circa 190 miliardi di euro (148 e 44 miliardi, rispettivamente, per il portafoglio finanziario e le riserve valutarie)”.

Resta invece escluso il portafogli di politica monetaria Bce, che nel Bilancio di Bankitalia assomma a quasi 540 miliardi di euro ma la cui gestione è responsabilità comune dell’Eurosistema. Su questo tema sono in corso approfondimenti nell’ambito della revisione della strategia della Bce, processo che era stato sospeso nella fase acuta della pandemia ed è ripreso nei mesi scorsi e che coinvolge tutte le banche centrali dell’area euro.

In particolare si analizzano la misurazione dei rischi e le eventuali azioni per la loro mitigazione in una logica di protezione del bilancio dell’Eurosistema.

Peraltro se sui titoli di emittenti private presenti nel portafoglio finanziario è relativamente agevole effettuare variazioni, sui Titoli di Stato, che ne costituiscono la quota più rilevante, i movimenti saranno molto graduali, hanno spiegato i tecnici dell’istituzione, e terranno sì conto delle considerazioni Esg ma non saranno il criterio primario di decisione.

Ad ogni modo, Bankitalia rileva come la maggioranza degli studi accademici e degli investitori sostengano che le imprese che considerano i fattori Esg migliorano i loro risultati. L’iniziativa lanciata con la Carta intende quindi contribuire a un modello di crescita sostenibile, preservando la solidità patrimoniale dell’istituzione.

Questa strategia ha già ridotto l’intensità carbonica del portafoglio azionario: nel 2020 è diminuita del 30 per cento rispetto al 2018 (quando ancora i fattori Esg non venivano considerati). Le minori emissioni riferite al portafoglio, stima Bankitalia, corrispondono a quelle di una città di 210.000 abitanti.