Bar, ristoranti e piccole attività commerciali: intere famiglie sul lastrico

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Nessuno deve restare indietro!

In questi settimane in cui siamo impegnati con le attività di solidarietà a sostegno delle diverse centinaia di persone che non riescono ad aver i soldi per garantirsi un pasto decente, abbiamo ricevuto molte chiamate da amici e compagni che lavorano nel settore della ristorazione e che all’unisono denunciavano l’assenza di misure economiche a sostegno del loro settore.

Nella nostra provincia Bar, Ristoranti e piccole attività commerciali sono un settore molto sviluppato nonostante negli anni abbiano dovuto subire continui ridimensionamenti.

Gran parte di queste attività sono portate avanti a conduzione famigliare e il lockdown ha di fatto lasciato intere famiglie senza nessuna entrata, tutto questo mentre continuavano puntualmente ad arrivare bollette, tasse e affitti vari da pagare.

Le misure economiche finora varate dal governo a sostegno delle attività commerciali non sono adeguate, il rinvio trimestrale del pagamento delle tasse è l’unica risposta che però non fa altro che alimentare ulteriori dubbi sul come guardare al futuro.

La ripartenza, che comunque avverrà a velocità ridotta per questo tipo di attività, vedrà gran parte dei locali impegnati nei lavori di adeguamento alle nuove norme igenico-sanitarie, riducendo la capacità di accogliere clienti e aumentando le spese tra messa in sicurezza e igienizzazioni quotidiane.

Le scelte politiche di questi anni le abbiamo denunciate più volte, lo sviluppo dei centri commerciali legati alla grande distribuzione e il fiorire continuo delle grandi catene della ristorazione hanno creato danni incalcolabili per le economie di quartiere e per tutte quelle attività a conduzione famigliare, che rischiano di rimanere stritolate e abbandonate a loro stesse, poichè Confcommercio, che dovrebbe garantire l’interesse di tutti i commercianti, negli ultimi anni ha sostenuto a spada tratta il gigantismo commerciale piuttosto che il rilancio del piccolo commercio.

Per questo quindi crediamo che l’amministrazione locale si debba far da garante nei confronti di tutte quelle attività commerciali che rischiano la chiusura facendo pressioni al governo affinché ci sia un piano straordinario di sostegno per tutte queste attività, altrimenti tra qualche mese ci ritroveremo con decine di saracinesche abbassate e interi nuclei famigliari sul lastrico.

Occorre:

– Un sostegno al reddito per tutti coloro che, operando nel settore, in questi mesi non hanno percepito alcun stipendio a causa del lockdown

– Un piano di incentivazione per le operazioni di adeguamento alle norme igienico sanitarie dei locali e un accordo con le aziende addette alle sanificazioni per la calmierazione dei costi delle igienizzazioni. Chiediamo inoltre a tal proposito di far pressioni al governo affinché il credito d’imposta riconosciuto per le sanificazioni sia esigibile in compensazione con modello F24 fin da subito.

– Bloccare il pagamento dei canoni di affitto per l’anno 2020

– La sospensione del pagamento delle tasse per il periodo di reale inattività e non solo per i 2 mesi di lockdown, con l’impegno dello Stato a versare il corrispettivo mancato introito nelle casse dei comuni (anche attraverso compensazioni se dovute)

– Abrogare gli incentivi alla Grande Distribuzione e destinarli alla sopravvivenza delle piccole attività commerciali.

Nessuno deve restare indietro!

Potere al Popolo Livorno