Bat Italia: al via progetto pilota per filiera tabacco sostenibile

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Integrare all’interno della filiera del tabacco soluzioni digitali per favorirne la transizione green.

E’ il progetto lanciato oggi da British American Tobacco Italia nel corso dell’evento “A Greener Tomorrow: innovazione e sostenibilità per una tabacchicoltura più verde”, tenutosi oggi a Napoli. “A Greener Tomorrow Digital Project”, è un innovativo progetto pilota realizzato in collaborazione con la startup campana JustOneEarth e l’organizzazione di produttori di tabacco Italtab, che ha l’obiettivo di sviluppare la digitalizzazione dei processi produttivi nel settore tabacchicolo, riducendo così l’impatto ambientale delle coltivazioni.

Il progetto nasce per rispondere all’esigenza di integrare soluzioni digitali per favorire la transizione green della filiera del tabacco. Esigenza che risulta chiaramente dallo studio “La filiera tabacchicola di BAT Italia e la sfida di a greener tomorrow”, il primo sul tema, realizzato dal think tank Competere.eu: sebbene le aziende si stiano evolvendo in termini di rispetto ambientale, sono ancora molto indietro dal punto di vista della digitalizzazione.

Il progetto comprende una survey nella quale sono state coinvolte 115 imprese agricole aderenti ad Italtab, attraverso cui sono stati raccolti dati relativi ad una serie di indicatori ambientali: dalla gestione delle risorse idriche alla gestione sostenibile del suolo, dai consumi energetici ai rifiuti, dalle emissioni di gas serra alle emissioni di ammoniaca. Sebbene emerga uno standard soddisfacente rispetto ad alcune pratiche agronomiche, come la gestione del suolo (il 63,5% degli intervistati ha avviato azioni su questo fronte) e delle risorse idriche (98%), allo stesso tempo si registra la necessità di un cambio di passo rispetto alla voce “innovazione per la sostenibilità ambientale”. Meno del 15% delle aziende agricole ha, infatti, avviato processi di meccanizzazione e automazione per le varie fasi produttive, solo il 4% dichiara di utilizzare robot e droni e solo il 7% ricorre a sistemi di monitoraggio e mappatura delle colture. Dati sostanzialmente in linea con quelli dell’agricoltura nel suo insieme, ma che confermano gli ampi margini di miglioramento del comparto.