Bce, via libera dal Parlamento europeo a Lagarde Presidente

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This combination photo made up of file photos of from left, Christine Lagarde, Ursula von der Leyen, Josep Borrell and Charles Michel. European Union leaders have broken a deadlock Tuesday July 2, 2019, and proposed their candidates for top posts in the bloc after three days of arduous negotiations. They have nominated German Defense Minister Ursula von der Leyen to become the new president of the blocǃÙs powerful executive arm, the European Commission, taking over from Jean-Claude Juncker for the next five years. EU Council President Donald Tusk says that Belgian Prime Minister Charles Michel will take over from him in the fall. (AP Photo)

L’Europarlamento ha votato il suo gradimento a Christine Lagarde presidente della Bce con 394 voti a favore, 206 contro e 49 astenuti (tra questi gli eurodeputati del M5S). I deputati del Pd hanno votato a favore. Subito dopo gli eurodeputati hanno votato a favore del numero due del Board di supervisione bancaria Yves Mersch con 379 sì, 230 no e 69 astenuti. Il Parlamento – precisa la nota dell’Eurocamera – esprime un parere non vincolante sull’idoneità o meno di un candidato a ricoprire il ruolo di presidente della Banca centrale europea, mentre la decisione finale spetta dal consiglio europeo. Sostituirà l’attuale titolare, Mario Draghi, dal primo novembre. Oggi la plenaria ha anche tenuto una discussione sulla sua idoneità. La candidatura di Christine Lagarde sarà ora iscritta all’ordine del giorno del consiglio europeo di ottobre. “Noi abbiamo provato con tutte le forze a trovare anche solo un motivo per sostenere la Presidenza di Christine Lagarde alla Bce, senza successo purtroppo. Perché Lagarde si è resa corresponsabile di tutte quelle politiche che hanno fatto aumentare a dismisura il debito pubblico in Unione Europea solo per salvare le banche private. E una volta che il debito pubblico è cresciuto, si sono giustificate quelle politiche di austerità che poi sono diventate riforme strutturali, quelle di cui ha parlato Dombrovskis poco fa, e questo vuol dire: compressione dei salari, tagli dei servizi e tagli delle pensioni. Una gigantesca opera di redistribuzione dal basso verso l’alto, dove i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sempre più poveri. Adesso ci vengono a dire che hanno sbagliato e che cambieranno, ma ormai è troppo tardi. Noi non daremo la nostra fiducia a Christine Lagarde, aspettiamo prima di vedere che i cambiamenti siano reali e poi forse ne possiamo riparlare”. Così in Aula a Strasburgo l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Piernicola Pedicini aveva annunciato l’astensione del M5S sulla nomina di Christine Lagarde a Presidente della Bce –