Boldrini: “Ddl Zan divide? Non c’è vincolo maggioranza”

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La deputata all’Adnkronos: “E’ un testo innovativo, dice no a istigazione odio e violenza. Grave e inopportuno Ostellari relatore”

Chi dice che non c’è bisogno di questa legge prenda atto della realtà: io non ho mai visto una coppia etero fatta oggetto di violenza solo per il fatto di scambiarsi effusioni in strada, mentre noto, continuo a vedere, casi di violenza contro coppie gay e lesbiche che si scambiano le stesse effusioni”. L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, intervistata dall’AdnKronos, prova spiegare così la necessità che il Parlamento proceda all’approvazione del Ddl Zan, tuttora al centro di una contesa politica in Senato, dove è fermo, dopo il via libera lo scorso 6 novembre di Montecitorio.

Il problema – sottolinea la deputata del partito democratico, reduce da un delicato intervento e in fase di ripresa – non è il comportamento delle persone, quindi. Il problema, purtroppo è quello che le persone sono”, per questo serve una legge sui reati d’odio. “Si è liberi di esprimere il proprio pensiero, questa libertà non la tocca nessuno, ma non si è liberi di istigare all’odio e alla violenza”.

Boldrini ricorda il lavoro fatto a Montecitorio: “E’ una legge – ribadisce con forza – che nasce da cinque testi, di cui uno anche mio, che raccoglie il meglio delle cinque proposte presentate alla Camera”. “Siamo di fronte a un testo articolato e innovativo” che “non solo agisce a livello penale, ma punta anche alla sensibilizzazione nelle scuole, prevede assistenza materiale ai giovani che a volte sono cacciati dalle stesse famiglie, si occupa dei crimini di odio, introduce la misoginia”, dice ancora, ricordando come “tra i crimini di odio il target principale sono le donne”. Sulle legge lo scontro politico è alle stelle da settimane. Per Lega e altri oppositori è a rischio la libertà di pensiero. “Non esiste l’obiezione di chi dice che questa legge è liberticida, questo è mistificatorio – replica l’ex terza carica dello Stato – come è scorretto dire che questa legge crea tensione nella maggioranza, perché questa è una legge di iniziativa parlamentare, quindi esce dal programma di governo, noi non abbiamo un vincolo di maggioranza oltre il programma di governo”.

“Basta pure con il benaltrismo, siamo tra gli unici in Europa a non avere una legge di questo tipo”. Insomma: “Ogni obiezione la rimando al mittente, perché dietro la legge c’è già un grande lavoro, un lavoro enorme di ascolto, con le associazioni, con tutte le realtà che erano a favore e anche contrarie. Siamo arrivati al testo consapevoli e a posto con la nostra coscienza”. Ma nei fatti il ddl rischia di restare fermo ancora a lungo, in Senato. “Abbiamo perso inutilmente tempo, si è fatto un caso di questa legge, si sono polarizzate le posizioni – ricorda la dem – invece che trovare punti di sintesi”. “Dispiace – aggiunge – che dietro queste manovre ci sia il presidente della Commissione Giustizia del Senato (il leghista Andrea Ostellari, ndr) che invece dovrebbe garantire la terzietà, garantire che tutti i provvedimenti siano messi in discussione sulla base della richiesta dei gruppi”. “Allungare i tempi non è esercizio utile, sarebbe importante che ci sia dibattito nel merito e si affrontino le questioni in modo civile e costruttivo”.