Bonetti: “Basta discriminazioni in base al sesso. Una legge per colmare il gap salariale”

0
74

Siamo al cambio di stagione, insiste la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, Italia Viva, presentando il piano d’azione della task force per la parità di genere che ha chiamato “Donne per un nuovo Rinascimento”.

Paradossalmente, dice, proprio la pandemia, che ha visto il lavoro femminile moltiplicarsi tra le pareti domestiche, può digitare il punto e a capo. “Un Nuovo Rinascimento” è un proposito più che un titolo e un proposito ambiziosissimo.

Cosa si aspetta?
«Il tempo vissuto nei mesi di quarantena ci chiede un’assunzione di responsabilità straordinaria. Ho immaginato una ripartenza che, attraverso un gruppo di donne con percorsi importanti sulla parità di genere, mettesse in campo nuove prospettive e nuove proposte. Penso per esempio al divario femminile nella partecipazione al mondo del lavoro. Le donne italiane lavorano meno e meno accedono a ruoli di responsabilità. Alle Camere c’è in discussione una legge per colmare il gap salariale e non solo quello. Ma abbiamo bisogno anche di uno strumento più ampio di valutazione, un indice che registri la tutela e la promozione delle donne affinché entrino e accedano a livelli più remunerati. Poi c’è il nodo della formazione: considerando che oltre l’80% dei mestieri del futuro verrà dal mondo digitale dobbiamo intervenire in ogni contesto sociale e a ogni livello di età affinché le donne ci siano e siano competitive».

Si evoca la presenza femminile, ma sulle commissioni non si è brillato. Predichiamo bene e razzoliamo male?
«La task force è stata una mia scelta, una scelta forte e per il Paese che precede le commissioni. Detto ciò, sostengo la proposta per cui in tutti i luoghi decisionali debba esserci il 50% di uomini e altrettante donne. Non è a tutela delle quote ma dei percorsi che si integrano. Io, poi, faccio parte di un partito, Italia Viva, che assegna le responsabilità alla pari, una donna e un uomo».