Boschi: in dieci anni è cresciuta di 587mila ettari la superficie verde

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La superficie boschiva nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari.

La biomassa forestale aumenta del 18,4%. Aumenta di ben 290 milioni di tonnellate anche l’anidride carbonica assorbita dai boschi italiani. E’ quanto emerge dall’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio presentato oggi nel corso di un convegno che rientra tra le iniziative realizzate dall’Arma dei Carabinieri in occasione di ALL4CLIMATE, l’appuntamento che si svolge a Milano preparatorio della COP26 di Glasgow. I dati La lettura dei dati a confronto evidenzia un aumento della superficie forestale di circa 586.925 ettari per un valore complessivo di 11.054.458 ettari di foresta, pari al 36,7 % del territorio nazionale; la consistenza dei boschi italiani, espressa come metri cubi di biomassa è aumentata del 18,4%, i valori ad ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi; lo stock di carbonio, nella biomassa epigea e nel legno morto, è passato da 490 milioni di tonnellate rispetto alla rilevazione del 2005 a 569 milioni di tonnellate di Carbonio organico, equivalente ad un valore della CO2 che passa da 1.798 milioni di tonnellate a 2.088 milioni di tonnellate, con un incremento di 290 milioni di tonnellate di CO2 stoccata e quindi sottratta all’atmosfera.

L’anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell’innalzamento globale delle temperature. Le foreste, come tutto il regno vegetale, rappresentano un ponte insostituibile tra il mondo inorganico e quello degli esseri viventi e una formidabile macchina biologica che cattura carbonio dall’atmosfera, lo immagazzina nelle sue fibre e lo tiene bloccato per tempi anche molto lunghi: un metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa la metà del suo peso. Gli obiettivi In questo contesto l’attività di monitoraggio degli ecosistemi forestali si inserisce coerentemente ed efficacemente nella realizzazione degli obiettivi strategici individuati dall’Unione Europea nell’ambito del “Green Deal”, che mira al raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050. Le foreste svolgono un ruolo essenziale nel garantire gli equilibri naturali e ambientali globali e, contemporaneamente, nel contribuire al soddisfacimento dei bisogni del genere umano: affinché le foreste “contino” nelle scelte e nelle strategie politiche ed economiche del Paese, bisogna prima di tutto “contare” le foreste.

L’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC) è un’indagine campionaria periodica finalizzata alla conoscenza della qualità e quantità delle risorse forestali del Paese, fonte di statistiche forestali a livello nazionale e regionale. INFC è uno strumento di monitoraggio che produce conoscenza concreta a supporto della politica forestale e ambientale realizzato dall’Arma dei Carabinieri tramite il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari in collaborazione con partner scientifico il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi per l’economia agraria) e il contributo dei Corpi Forestali delle Regioni e Province Autonome. I risultati dell’ultimo Inventario fanno anche emergere ulteriori aspetti ambientali di grande rilievo, rendendo ancor più palese l’importanza strategica delle nostre foreste nel contribuire al rispetto degli impegni internazionali assunti dall’Italia, al benessere dell’ambiente e della società e ponendoci, di conseguenza, di fronte alla responsabilità di proseguire, nell’interesse della collettività, nelle attività di monitoraggio quantitativo e qualitativo degli ecosistemi forestali, con continuità e con sempre maggiore professionalità. L’Inventario rappresenta già, ma sempre più lo sarà in futuro, una sorta di “termometro verde” in grado di misurare la consistenza e lo stato di vitalità delle foreste, ma soprattutto permetterà di valutare il loro contributo per mitigare la “febbre planetaria