Boschi: «L’Italia dica no alle minacce degli estremisti»

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La tragedia delle donne afghane senza futuro «Zarifa nel cuore, non chiudiamo gli occhi».

La capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi lancia l`appello. E il pensiero corre ai 53 nostri caduti. Il ruolo di Italia e Ue.

Maria Elena Boschi mette in un angolo le polemiche (sul ministro Di Maio in spiaggia invece che a riferire in Parlamento) e pensa molto di più a Zarifa Ghafari, 27 anni, donna simbolo. E` la sindaca più giovane dell`Afghanistan, una delle poche ad aver mai ricoperto un incarico governativo nella città super conservatrice di Maidan Shar. All`indomani della capitolazione di Kabul è stata lei stessa a raccontare che sta solo «aspettando che i talebani vengano a uccidermi». La capogruppo di Italia Viva alla Camera è preoccupata che le lancette della Storia si fermino e il futuro del paese afghano non abbia prospettive: «Non chiudiamo gli occhi, non giriamoci dall`altra parte» ripete.

Onorevole Boschi, il destino delle donne afghane è in estremo pericolo. Moltissime, dai 12 anni in su, rischiano di non poter scegliere il proprio futuro. È uno schiaffo ai diritti fondamentali e un`offesa che coinvolge tutti.
«Le minacce alle donne e alle bambine afghane sono una vergogna. E` inaccettabile che si torni al Medioevo e che alla donne si impedisca di nuovo di studiare, lavorare, uscire di casa. A 20 anni mi emozionavo vedendo le immagini delle donne afghane che tornavano a votare dopo anni di regime talebano che le aveva private di tutto, anche della loro identità. Ora, quando leggo storie come quella di Zarifa che il New York Times ha pubblicato penso che non possiamo assistere al massacro di una sindaca 27 enne colpevole solo di essersi fidata dell`Occidente. Non possiamo chiudere gli occhi».

Le immagini dell`aeroporto preso d`assalto, il cargo Usa stipato da afghani in fuga. Immagini drammatiche, abbiamo perso tutti?
«Sì, abbiamo perso tutti. L`intera comunità occidentale ne esce male. Oggi potremmo dire che noi di Italia Viva avevamo denunciato i rischi di questa scelta sbagliata già con il governo giallo verde quando la ministra Trenta annunciò il rientro del nostro contingente. Così come alcuni mesi fa guardammo con molta preoccupazione alla scelta di abbandonare l`Afghanistan al proprio destino. Se devo essere sincera però ho nel cuore soprattutto i genitori, le mogli, i figli dei nostri 53 connazionali morti in Afghanistan: impossibile accettare un sacrificio così pesante e vedere che non è servito ad evitare altre morti e altro dolore oggi».

Il ministro Di Maio al mare mentre la tragedia afghana è appena iniziata. Lei ha chiesto che riferisca in Parlamento al più presto. Non sembra però ci sia questa corsa a condividere strategie, analisi e prospettive.
«Penso che Di Maio abbia sbagliato. E` il momento però di lavorare tutti nella stessa direzione. Ci sono dei momenti in cui dobbiamo cercare di mettere da parte le divisioni di partito e guardare al bene comune. Noi abbiamo chiesto di sospendere la pausa estiva e coinvolge- re subito il Parlamento. Sono in gioco delle vite umane ma anche la sicurezza del nostro Paese. L`Afghanistan non può diventare una nuova Siria».

Macron e Merkel hanno parlato. È in gioco anche in questo caso la credibilità della Ue. E il ruolo in politica estera dell`Italia.
«Il premier Draghi ha garantito che chi ha collaborato con le forze Nato sarà tutelato. Noi chiediamo anche che il presidente del Consiglio usi tutta la sua autorevolezza per lavorare da subito per corridoi umanitari e assicurare in primis la tutela di donne e bambini. Il governo però deve spendersi anche in ambito Ue e nelle sedi internazionali per stabilizzare la regione».

Il premier britannico Johnson ha chiesto la convocazione del G7. Sarebbe utile?
«Penso sia utile tentare ogni strada. Noi siamo convinti però che l`Italia debba giocare un ruolo di primo piano soprattutto al G20 che ospiteremo a Roma visto che in quella sede sono presenti anche la Russia e soprattutto la Cina».