Brexit, Boris Johnson insiste: il 31 dicembre fuori dalla UE anche senza accordo

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A pochi giorni dalla ripresa dei colloqui per la Brexit, il premier britannico ha dato ai leader europei la data ultima di settembre per presentare un accordo. La replica di Barnier: mantieni le promesse o l’uscita sarà senza accordo.

Il premier britannico Boris Johnson ha accusato la Ue di prendere tempo, al fine di bloccare i negoziati e far slittare a dopo il 31 dicembre la data della Brexit. Ma Bojo avvisa: la Gran Bretagna entro la fine dell’anno sarà fuori dalla UE, con o senza “deal”. E’ quanto riporta il quotidiano britannico Daily Mail.Brexit, negoziatore UE: mancanza di comunicazione dal vivo rallenta le trattative
Le dichiarazione di Johnson giungono a due giorni dalla ripresa dei negoziati. Da martedì inizierà una serie di incontri cruciali per concordare le modalità della Brexit. Dowining street vorrebbe terminare l’ultimo round di colloqui entro giovedì, riferisce una fonte vicina ai negoziati, riportata dalla testata.

“Vogliamo rapidamente ottenere un risultato entro martedì o mercoledì, a seconda del tono dei colloqui”, si riferisce. Dal canto suo, il capo dei negoziati britannico, David Frost, ha avvisato l’omologo Michel Barnier della necessità di velocizzare le trattative durante la settimana.

La replica di Barnier non si è fatta attendere. “Mantieni le promesse o affronta una Brexist senza accordo”, ha detto il capo dei negoziatori della Ue in un’intervista a The Times.

Secondo Barnier la GB ha fatto un passo indietro rispetto agli accordi iniziali e, se non si atterrà a quanto già siglato nell’intesa con i 27, non ci sarà nessun “deal” a tutti i costi.

“Ricordiamo molto chiaramente il testo che abbiamo negoziato con Boris Johnson. E vogliamo solo vederlo rispettato. Alla lettera. E se ciò non dovesse accadere, non ci sarà accordo”, specifica Barnier.

Le trattative sulla Brexit

Il 31 gennaio 2020, alle 23.00 orario Greenwich, la Gran Bretagna ha ufficialmente abbandonato l’Unione Europea. La fuoriuscita è avvenuta secondo i trattati firmati tra le due parti che prevedono un periodo di transizione della durata di 11 mesi che permetterà a Londra e Bruxelles di mettere ordine a tutte le pendenze economiche in essere, tra cui le più significative sono quelle legate ai futuri rapporti commerciali.

Durante la transizione la GB continuerà a essere parte dei trattati commerciali europei, ma sarà in grado di rinegoziare nuovi accordi con i singoli Paesi e con tutta l’Unione. Inoltre dovrà essere raggiunto un accordo per l’uscita, che possa regolare in particolare la questione dei confini dell’Irlanda del Nord