Brindisi, sospensione attività impianto Eni Versalis

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Bozzetti (M5S) chiede di audire gli attori coinvolti. “Non servono ordinanze di pancia. Tutelare i livelli occupazionali”

“Sulle emissioni odorigene persistenti che in questi giorni affliggono la città di Brindisi e sulla sospensione delle attività dell’impianto di Eni Versalis disposta dal sindaco Rossi, va fatta la massima chiarezza, così come sulla tutela dei lavoratori. Sappiamo che il Sindaco deve prendere decisioni importanti per garantire la salute pubblica, ma riteniamo che per un simile provvedimento si sarebbero dovuti attendere i risultati dei rilevamenti effettuati dall’Arpa, tenuto conto anche che in questi giorni l’attività dell’impianto fosse ferma. Fughe in avanti e decisioni prese più ‘di pancia’ che di ‘testa’ non sono ammissibili”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti che ha presentato una richiesta di audizione nelle commissioni congiunte Lavoro e Ambiente presiedute dei Presidenti Santorsola e Vizzino, del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, dei rappresentanti di Enipower Brindisi e della direzione di Versalis S.p.A Brindisi, dell’Assessore allo Sviluppo Economico Cosimo Borraccino e delle segreterie territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Ugl, Cisal Chimici Brindisi, Confindustria Brindisi e dell’Arpa.

“Non possiamo sottovalutare l’allarme lanciato dai sindacati sulle pesanti ricadute di questa ordinanza sul piano occupazionale – continua Bozzetti – come purtroppo già annunciato da Eni, che in una nota ha escluso di avere responsabilità per le emissioni odorigene. Parliamo di 450 lavoratori dell’impianto Eni Versalis, e a cascata di quelli degli impianti produttivi dello stabilimento Petrolchimico di Brindisi e delle aziende collegate direttamente e indirettamente, nonché di quelle dell’indotto per un totale di oltre 1500 lavoratori. Lunedì si terrà un incontro in videoconferenza indetto dalla Prefettura di Brindisi: bisogna agire immediatamente per scongiurare la perdita di posti di lavoro. L’obiettivo da perseguire dev’essere l’accertamento delle cause dell’aria irrespirabile degli ultimi giorni in città, che ha continuato a essere tale nonostante la chiusura dell’impianto. Chiediamo di conoscere i risultati ufficiali dei campionamenti effettuati in questi giorni da Arpa nelle zone vicine al Petrolchimico, in modo da capire le azioni da intraprendere. Siamo i primi a sostenere che servano interventi per l’ambientalizzazione e investimenti sulla chimica verde, ma vanno fatti con un cronoprogramma ben definito, deciso insieme ad azienda e sindacati e soprattutto tutelando i livelli occupazionali. Un’ordinanza per bloccare l’impianto dall’oggi al domani può servire per i giornali o per un breve ritorno elettorale, ma non per il bene della città. L’auspicio è quindi che le possibili azioni legali paventate contro l’amministrazione a seguito dell’ordinanza del Sindaco non ricadano poi inesorabilmente sulle economie di un bilancio comunale già disastrato, per cui a rimetterci sarebbero poi le tasche di tutti i cittadini brindisini”.