Calano bollette, case e internet ma il cibo costa come al ristorante

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CLAUDIA OSMETTI Chi scende e chi sale, prezzi alle stelle e offerte stracciate. Mezzo litro di acqua liscia a più di tre euro e un pieno di benzina al -6% del costo iniziale. Il coronavirus nel portafoglio. Perché l’ emergenza sanitaria non è solo un problema di salute. Certo, quello è il primo e il più importante: nessuno lo nega. Ma poi diventa anche un affare di scontrini sonanti. Ché c’ è chi ci marcia, tra un reparto e l’ altro del super. E chi vede il mercato sgretolarsi sotto le sue scarpe. Prima questione: i rincari fuori controllo. Nel senso che associazioni di categoria, forze dell’ ordine e consumatori ci provano pure, a monitorare i listini di frutta e verdura. Ma i furbetti del banco del frigo salta fuori sempre. Il caso più eclatante riguarda un Conad di Favria, in provincia di Torino. Prezzi sù del 200%, citofonare a Covid-19. Il titolare ora è nei guai e alle prese con una denuncia per manovre speculative sulle merci: perchè, signori, non è mica normale chiedere sette euro per una colomba pasquale confezionata che sarebbe dovuta costarne tre, di euro. PANE E MERCATI Mani leste e guadagni poco chiari. Di scaffali nient’ affatto onesti ne siamo pieni. Purtroppo. Non son tutti così, per carità. Gran parte dei nostri commercianti è gente seria: che se può aiuta e che non cerca di fare la cresta dentro al negozio quando fuori mezzo mondo sta andando a gambe all’ aria. Però a Napoli c’ è chi vende il pane a 3,10 euro al chilo (mentre il prezzo medio in città, a gennaio, era di due euro). Però nei mercati rionali di Roma le tariffe di broccoli, fagiolini e peperoni sono aumentate del 40% nell’ ultimo mese. Però a Bari, da quando è iniziata la pandemia, le cime di rapa costano 25 centesimi in più (al chilo) e l’ insalata ha subito un rincaro di mezzo euro. Però a Catania il costo del pan carré è cresciuto di un quarto rispetto a quello originale pre-coronavirus. Morale: in alcuni minimarket i prezzi lievitano, nonostante il lievito (tra l’ altro) non si trovi più. Ci ha visto lungo la Codacons, che la puzza di bruciato l’ ha annusata agli albori dell’ emergenza. Per questo, dall’ 8 marzo, ha avviato un servizio per controllare i listini al dettaglio. Parola chiave: segnalare, segnalare, segnalare qualsiasi rincaro anomalo. «Approfittare di queste settimane per lucrare sulle tasche dei cittadini oltre ad essere ignobile configura veri e propri reati», ricorda il presidente Carlo Rienzi. CARTELLINI BLOCCATI Eppure proprio la Codacons certifica che a marzo il prezzo dei cavolfiori è aumentato del 233%, quello delle carote è raddoppiato, quello delle melanzane è cresciuto del 63,3% e quello delle zucchine del’ 80%. Di salato, oltre che il minestrone, c’ è anche la fattura. Intendiamoci: c’ è chi (grazie al cielo) va contro corrente e blocca i prezzi per due mesi. L’ ha fatto Coop che ha congelato i costi di quasi 18mila prodotti da qui a maggio. L’ ha fatto Iperal, che ha messo in offerta le confezioni di Amuchina concentrata (poi sono andate esaurite anche quelle, ma è un’ altra storia). L’ hanno fatto i tanti privati come il fruttivendolo di origini egiziane Sameh, che a Bergamo ha allestito un bancone gratis per i suoi clienti. E, infatti, ci sono anche le buone notizie. Seconda questione: i prezzi in picchiata. Bisogna saperli cogliere, certo. Volantini con le offerte a parte, è difficile incappare nell’ affare della vita mentre si è in coda dal supermercato. Ma ci si attrezza. Dalla macchina alla casa, dall’ assicurazione alla connessione internet: bisogna spulciare un po’, però ne vale la pena. Quello che è crollato più di tutti è stato il prezzo del petrolio: -60% al barile (il più basso degli ultimi 17 anni), dicono gli esperti, e -6% alla pompa. Una differenza di risparmio che non è sfuggita agli addetti ai lavori (che vogliono vederci chiaro), ma pur sempre un esborso in meno per gli automobilisti costretti a prendere l’ auto. SETTORE IMMOBILIARE Sul mattone non ne parliamo: effetti di listino sono ancora difficili da calcolare visto che con la quarantena si son fermati pure (quasi) tutti i contratti, ma gli specialisti di Tecnocasa stimano che il settore immobiliare resterà in crisi fino al prossimo autunno e che le domande per l’ investimento sono già ridotte al lumicino. Risultato: prezzi per appartamenti e loft a picco. Idem per l’ Rc auto che ha già segnato una media nazionale di diminuzione del prezzo della polizza dell’ 11,6%, con punte del -23,4% in Puglia e del -20,1% in Lombardia (fonte: SosTariffe.it) e per i costi di attivazione dei piani internet casalinghi, Adsl e offerte flat, che segnano una riduzione media del 10% sul canone mensile standard. La notizia, nello specifico, è ottima: dato che siamo chiusi in casa con il solo svago del computer collegato al www. Infine, ad aprile, crollano anche le bollette di luce e gas: le prime del 18,3%, le seconde del 13,5%. Colpa della sforbiciata sulle materie prime dovuta all’ arrivo del coronavirus: i tecnici parlano di un risparmio di circa 139 euro a famiglia sulla corrente elettrica e di 45 sul gas. Meglio di niente, dopotutto. riproduzione riservata.