Carenza di ferro nella mezza età legata a malattie del cuore

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Precedenti studi hanno dimostrato che nei pazienti con malattie cardiovascolari come l’insufficienza cardiaca,

La carenza di ferro era collegata a esiti peggiori, inclusi ricoveri e morte. Il nuovo studio mirava a esaminare se l’associazione tra carenza di ferro e problemi del cuore vi fosse anche nella popolazione generale e ha incluso 12.164 individui, uomini e donne, provenienti da tre coorti europee, con età media di 59 anni.

I fattori di rischio cardiovascolare come fumo, obesità, diabete e colesterolo sono stati valutati tramite un’approfondita valutazione clinica.
I partecipanti sono stati classificati come carenti o meno di ferro funzionale, valore che include ferro immagazzinato (ferritina) e quello in circolazione per l’uso da parte dell’organismo (transferrina). “Lo studio – spiega l’autrice principale Benedikt Schrage dell’Università Heart and Vasculature Center di Amburgo, in Germania – ha dimostrato che la carenza era molto diffusa nella mezza età: quasi i due terzi degli arruolati presentavano una carenza di ferro funzionale.
Questi individui avevano maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiache e maggiori probabilità di morire durante i successivi 13 anni”. Durante il follow-up infatti la carenza di ferro funzionale era associata a un rischio maggiore del 24% di malattia coronarica, del rischio aumentato del 26% di mortalità cardiovascolare. In sostanza, secondo il calcolo dei ricercatori, rapportato a un periodo di 10 anni, il 5,4% di tutti i decessi, l’11,7% dei decessi cardiovascolari e il 10,7% delle nuove diagnosi di malattie coronariche erano attribuibili alla carenza funzionale di ferro.