“La chiusura dell’Isuc, l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, trattato alla stregua di un qualsiasi sportello informazioni, rappresenterebbe una perdita gravissima per la nostra regione. L’Isuc è nato ormai quasi 50 anni fa per conservare e valorizzare la nostra cultura, i nostri valori, la nostra storia: possibile che questa Regione non ne colga l’importanza e la strategicità anche per il futuro dell’Umbria?”
Lo scrive in una nota Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, che insieme al Nidil Cgil (la categoria che organizza lavoratrici e lavoratori precari), definisce “un errore grave” l’ipotesi di una chiusura dell’Istituto, che peraltro scaricherebbe ancora una volta su lavoratrici e lavoratori precari l’incapacità della politica di trovare soluzioni stabili.