Champions, Bayern-Lazio 2-1: anche i biancocelesti fuori dall’Europa

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E così anche l’ultima italiana in corsa saluta la Champions League. Niente di inaspettato dopo l’1-4 dell’Olimpico nella gara d’andata, ma la Lazio all’Allianz Arena ha fallito anche l’appuntamento con la prova d’orgoglio contro i supercampioni del Bayern. Troppo blando il ritmo per impensierire i bavaresi, modesta l’intensità messa in campo dalla squadra di Simone Inzaghi apparsa in qualche modo già rassegnata da qualche scelta nell’undici iniziale con Muriqi ed Escalante gettati nella mischia un po’ a sorpresa.

Una sfida – quella nella leggera nevicata di Monaco – che non è mai decollata dal punto di vista della battaglia, consegnata al palleggio del Bayern fin dalle prime battute alla ricerca di una ripartenza sfruttando le sponde dell’attaccante kosovaro che praticamente non è mai arrivata. L’evitare un’altra imbarcata è sembrato essere il diktat dei biancocelesti che dalle parti di Nubel si sono affacciati solo quando gli uomini di qualità, Luis Alberto, Correa e Milinkovic-Savic sono riusciti a ragionare con il pallone tra i piedi e pensare alla giocata; tradotto, una volta, al 15′ con il solito assist dello spagnolo per il centrocampista serbo – capitano per l’occasione – impreciso di testa. Al resto ha pensato il Bayern, pericoloso con una sponda di Lewandowski già all’inizio e con Sané dopo un errore in uscita di Correa, uno dei tanti per i calciatori della Lazio sotto la pressione dei bavaresi. La rete del vantaggio il polacco però l’ha trovata al 33′ dal dischetto dopo una trattenuta ingenua di Muriqi su Goretzka sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Nella ripresa il copione del match non è cambiato, anzi, con la Lazio sempre ben nascosta nella propria metà campo e dietro la linea della palla ad aspettare i bavaresi. Bayern però meno rabbioso del solito nei suoi uomini offensivi, vicini al gol con Lewandowski su “assist” di Milinkovic-Savic, ma poco generoso e lucido nel servire i compagni meglio piazzati in area. Poco male per una partita che velocemente si è trasformata in una sorta di attacco-contro-difesa in cui ad esaltarsi sono state le qualità dei centrali della Lazio e la tecnica dei trequartisti di Flick, con il palo a salvare Reina dalla doppietta di Lewandowski prima del raddoppio di Choupo-Moting a pochi minuti dal suo ingresso in campo. Nel finale la Lazio ha salvato l’onore con la rete di Parolo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato di Pereira.