Che belle le magliette amaranto simbolo della rinascita civile

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Caro direttore,
sono molto belle le magliette dei ragazzi del cinema America. Rosso amaranto. Ricordano d’istinto Roma, la sua storia, i suoi colori. Sono magliette che rappresentano una forma moderna di civiltà in un tempo in cui “l’incivile” sembra prevalere. E che a indossarle e proporle sia una nuova generazione non può che far ben sperare.

La storia di questo gruppo parte da un’occupazione illegale di una sala storica, diventata però il simbolo di una rinascita culturale: la città non può essere solo case, strade, uffici e negozi. La città è anche, e soprattutto, relazioni umane che si intrecciano tra le persone. Per questo i luoghi culturali sono preziosi ed è fondamentale vigilare sul loro valore sociale. I ragazzi del Cinema America lo hanno fatto. Ma soprattutto, e questo li rende immensi, hanno accettato la sfida della legalità.

Hanno lottato, e continuano a farlo, senza cedere sui valori e sui loro obiettivi, primo tra tutti il diritto a produrre cultura. I problemi che hanno trovato nel rapporto con lo “Stato” sono stati indicibili, di ogni tipo, ma ogni volta sono andati avanti. Bisogna denunciarlo: non c’è solo chi applaude, c’è stato, e c’è ancora, chi infastidito ha fatto di tutto per fermarli. Ma questi ragazzi anche quest’anno hanno vinto. L’edizione 2019 è finita. Hanno organizzato serate bellissime, e reso la città più ricca, umana, viva e civile.

L’edizione di quest’anno è stata segnata da aggressioni e violenze che portano il marchio dell’intolleranza neofascista. Non è un caso: è la paura. Non hanno scalfito la riuscita dell’edizione, ma hanno confermato che quella maglietta da’ fastidio. Perché è diventata un simbolo positivo, non banale, di possibile potente riscossa civile. Rappresenta la forza rivoluzionaria che può avere la cultura per stimolare la criticità e la consapevolezza delle persone. Dimostra a tutti noi e a tutti quelli che a volte si lamentano e basta per la gravita del presente, che invece si può fare, si può cambiare.

Per tutto questo dobbiamo dire ai ragazzi del Cinema America semplicemente grazie e complimenti. Complimenti anche per aver chiuso la stagione con le due serate dedicate a “Novecento”, il capolavoro di Bertolucci. Forse questi giovani, nel definire il programma avevano già percepito e sentito il profumo della voglia di libertà che cresce e la puzza di qualcuno che invece la vuole limitare. Anche per questo grazie. Davvero.