Chi finanzia Giorgia Meloni?

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Se lo chiede il “Fatto quotidiano”, che in un articolo firmato da Stefano Vergine e Valeria Pacelli mette in fila le imprese che hanno effettuato donazioni a “Fratelli D’Italia”, spulciando i bilanci del partito della “Ducetta”.

Scrivono Vergine e Pacelli: ““Nel 2019, quando era al 4%, il partito erede dell’ Msi ha raccolto contributi privati pari a 1 milione di euro. L’ anno dopo il pallottoliere ha toccato quota 1,4 milioni (registrando quindi un +40%). Da gennaio ad aprile di quest’ anno (ultimi dati disponibili), siamo già a 337mila euro incassati. Tutti contributi leciti e regolarmente dichiarati dal partito”.

“Fd’ I piace molto al mondo della sanità privata”, proseguono. “Tra i principali finanziatori spicca il Gruppo Villa Maria (Gvm), che nel 2020 ha fatto partire due bonifici per un totale di 50mila euro. Con oltre 3900 dipendenti e 715 milioni di fatturato (dati 2019), quella fondata da Ettore Sansavini è una multinazionale delle cliniche private presente in mezzo mondo, dalla Francia, all’ Albania e alla Polonia. Il core business resta però in Italia.”

Nonostante il denaro donato, però, “nei mesi scorsi il gruppo ha trovato qualche ostilità da parte di esponenti di Fd’ I in Regione Lazio. Era marzo 2020 quando Gvm firma un protocollo per la trasformazione dell’ Istituto clinico Casal Palocco in centro Covid. Il consigliere regionale Giancarlo Righini chiede spiegazioni alla Regione “sulla scelta di allestire un Ospedale Covid in una piccola clinica privata”.

Gvm non è l’unica impresa legata al mondo della sanità nella lista di donatori del partito di Giorgia Meloni. Ce ne sono altre, soprattutto nelle Marche, la regione governata dal settembre scorso dal meloniano Francesco Acquaroli: “C’ è ad esempio la Innoliving di Ancona, che ha versato 5 mila euro ad ottobre 2020. Controllata dal russo Andrey Derevyanchenko e da Andrea Falappa, produce in Cina e vende in Italia piccoli elettrodomestici e dispositivi diagnostici. Da ottobre scorso, la società fornisce tamponi rapidi dall’ aeroporto delle Marche, di cui la Regione detiene una quota.

Non solo sanità, secondo quanto riportato dal “Fatto quotidiano” tra i donatori più “generosi” della Meloni c’è la ditta di costruzione Aep, che ha versato 49.500 euro a Fd’I in due tranche, tra settembre e ottobre 2020. “La donazione – scrivono Vergine e Pacelli – è diventata un caso a Lodi, dove i meloniani sono in maggioranza, con tanto di denuncia in Procura presentata da un gruppo di cittadini e poi archiviata dai pm, che non hanno ravvisato alcun reato. Il motivo della protesta? Il piano di governo del territorio prevedeva per quella zona un’area residenziale-direzionale, ma una volta che Aep ha acquistato il terreno per la costruzione di un supermercato, è stata approvata una variante al pgt per rendere l’area commerciale.

Tra il 2019 e il 2020 a donare 7.500 euro alla sezione toscana del partito è stato invece il gruppo Drass srl, che produce sottomarini militari che vende “alle forze armate di mezzo mondo” (comprese quelle italiane). Tra i finanziatori anche la sarda Ecoserdiana, che gestisce una discarica poco lontana da Cagliari, (6mila euro) e la Rida Ambiente srl, che ha in gestione un’altra discarica ma nel Lazio, ad Aprilia (3.200 euro). Alcuni dei vertici della Rida – scrive “il Fatto” – “sono finiti nel mirino dei pm di Roma per traffico illecito di rifiuti. ‘Il procedimento penale deriva da una denuncia del gruppo Cerroni con il quale non corre buon sangue’, spiega il presidente del Cda Fabio Altissimi, oggi indagato”

La Meloni va forte anche nel mondo delle associazioni: “A luglio 2020 la Confederazione generale dell’ Agricoltura ha versato 2800 euro; Confapi – che riunisce le piccole e medie imprese – ne ha invece donati 4 mila. Altri 12500 euro sono arrivati, a settembre 2020, da Confartigianato imprese Marche”, concludono Vergine e Pacelli.