COMUNALI. BINETTI: CENTRODESTRA FUNZIONA SOLO QUANDO È A TRAZIONE CENTRISTA RIPARTIRE DA UDC

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Continuano le analisi del voto sulle recenti elezioni romane e il Centro-Destra cerca di capire come, dove e perchè ha sbagliato le sue previsioni

Dal momento che la sconfitta 60-40 è davvero difficile da accettare. Ma al di là dei presunti, e sedicenti, esperti, quelli che solo a giochi fatti riescono a dimostrare di aver capito in anticipo come sarebbero andate le cose; oggi il punto di vista più interessante per chi si è battuto stando nella coalizione di Centro-destra è quello degli assenteisti. Perché non siete andati a votare, perché non avete raccolto la sfida del cambiamento e vi siete rassegnati a confermare una giunta dai colori giallo-rossi, che però non hanno nulla a che vedere con quelli della squadra del cuore. Le ultime due gestioni cittadine: Pd e M5S sono state chiaramente catastrofiche e il M5S della Raggi cinque anni fa aveva vinto contro l’avversario Giachetti (Pd) e dopo il flop della Giunta Marino, conclusisi con un commissariamento ante tempo. Due schieramenti avversari, che hanno fondato la loro vittoria, in una nuova, apparentemente, improponibile alleanza tipica del Conte Bis. Ma anche, e questo è ancor più sorprendente con l’endorsement di Calenda, uscito dal Pd, quando questi si è alleato con il M5S. Misteri della politica, ma anche un indicatore chiaro ed evidente come la vittoria sia possibile solo con l’ammucchiata, mentre il governo di una città, di un Paese, richiede ben altro impianto. Vedremo cosa accadrà a Roma; vedremo che Giunta avremo e vedremo quali prospettive si profilano all’orizzonte per le prossime regionali nel Lazio e per le Politiche nazionali. Ogni scadenza è più o meno a sei mesi l’una dall’altra. Certo Roma diventa un vero e proprio laboratorio di soluzioni, probabilmente, ad alto rischio”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI (Udc), che continua: “Il Centro Destra è comunque al bivio di un’ennesima riflessione: senza centro, senza la centralità del Centro, i suoi successi hanno la corda corta e più di tanto non possono andare. Il Centro-Destra a Roma aveva già dato tutto quello che poteva al primo turno. Il popolo degli assenteisti ha scelto di non entrare in gioco nella prospettiva di una coalizione fin troppo schiacciata a Destra. Avrebbe potuto fare di più, e dovrà fare molto di più, solo rivalutando il Centro. E questo è l’effetto paradosso di questa area strategica nel Paese. Prima si è cercato di silenziare l’UDC, poi è stata la volta di Forza Italia, quindi della Lega e alla fine la debacle di Fratelli d’Italia. Ora bisogna ripercorrere il cammino a ritroso e ritornare ad un UDC molto più forte e decisamente presente al tavolo dei leader della coalizione, che non sono tre, ma quattro. Senza un UDC forte, anche Forza Italia è molto più debole e così via via. Tornare a ripensare il Centro-Destra dal Centro è la grande lezione di queste elezioni. E da qui ripartiremo, pensando all’UDC come ad un soggetto aggregatore rivolto ai moderati, soprattutto a quegli assenteisti che non si sono sentiti rappresentati e che aspettano una nuova proposta”