CONTE ED IL SUICIDIO A CINQUE STELLE

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rinaldi

Stiamo assistendo al suicidio assistito di un partito, in cui la parte del triste mietitore viene svolta dall’ex premier che, tra l’altro, giustifica la propria dismissione.

Iniziamo con Conte e la sua “Forte” posizione in Europa. Quando venne eletta la von der Leyen, grazie a i 9 voti decisivi assicurati dal M5S, contro cui si schierò poi il gruppo ID (Identità e Democrazia), Lega inclusa, la giustificazione per la sua scelta da parte dei pentastellati fu che si trattava di una mossa “Concordata con la Lega”, Ma già da prima si sapeva che Conte era solito delegare alla Merkel le scelte. Può l’Italia delegare ad un altro paese le proprie scelte, tanto più che gli interessi sono divergenti?

Quindi c’è un’abitudine di Conte a dare deleghe in bianco alla Merkel, fin dallo scorso gennaio. Una versione aggiornata di chi, in passato, firmava senza aver letto i documenti, attività che ci ha portato al disastro.

A tante cose si può credere, tranne che Salvini sia mai stato d’accordo nel concedere delle deleghe in bianco a chicchessia, soprattutto alla Germania e soprattutto quando tutto era concordato sulla base del famoso asse Franco Tedesco. Pensare che abbia dato l’ok senza studiare i nomi prima è, per lo meno superficiale… Gli amici sono amici, ma, apposta perchè tali, si controllano sempre.

Ancora più incredibile è il fatto che il Movimento 5 Stelle, invece di voler dare il benservito a Conte e proseguire l’alleanza, che comunque qualche risultato aveva dato, magari indicando un altro Presidente del Consiglio, si stia facendo letteralmente fagocitare dall’avvocato pugliese.