Covid-19, Boris Johnson: lockdown necessario, ma a tempo

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Boris Johnson ha rivendicato oggi la necessità del lockdown nazionale bis in Inghilterra, entrato in vigore in queste ore, assicurando che il suo governo sta facendo e intende continuare a fare “tutto il possibile per sopprimere” il coronavius, oltre a garantire aiuti pubblici “senza precendenti” a sostegno dei salari e della occupazione e ad aver portato il totale dei test quotidiani al livello “più alto d’Europa”. In un briefing, condotto a Downbing Street assieme a Simon Stevens, chief executive del servizio sanitario nazionale (Nhs), il premier Tory britannico ha peraltro sottolineato che nel Regno Unito i contagi da Covid sono aumentati nell’ultima settimana a una media di oltre 22.000 al giorno contro circa 9000 di un mese fa e i morti a una media di oltre 290 contro meno di 60. Johnson ha parlato quindi di “una sfida significativa” per evitare il sovraffollamento degli ospedali dell’Nhs, invitando la popolazione a verificare ciò che può e non fare con il lockdown e ricordando le chiusure e i divieti previsti da oggi. Misure “dure, ma limitate nel tempo” e senza chiusura di scuole e università, ha notato, aggiungendo che secondo “il parere scientifico” questa stretta sarà sufficiente a ridurtre il tasso di diffusione del virus e che quindi il lockdown scadrà “il 2 dicembre”. Nel frattempo il governo continuerà a “sostenere la gente e l’economia”, ha proseguito, annunciando – oltre all’estensione già formalizzata dei mega sussidi per una cassa integrazione straordinaria a favore di milioni di lavoratori dipendenti – un pacchetto di ulteriori aiuti di Stato per il lavoro autonomo fino alla copertura all’80% dei redditi dei business costretti a chiudere durante il lockdown e finanziamenti extra per le amministrazioni locali dell’Inghilterra. Ha infine ribadito le speranze di arrivare a “un vaccino efficace” nei prossimi mesi.