Covid. Lisei (Fdi): “la Regione crede nella raccolta del plasma iperimmune per la cura?”

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Il capogruppo di Fratelli d’Italia chiede alla Regione di formulare un giudizio sulle terapie a base di questo emoderivato da soggetti negativizzati

“Quale opinione ha la Regione sulla terapia col plasma iperimmune e che importanza attribuisce alla raccolta di questo emoderivato che potrebbe essere una risorsa ulteriore nella lotta contro il Covid?”.

E’ la domanda principale che Marco Lisei (Fratelli d’Italia) rivolge alla Giunta in una specifica interrogazione. Il consigliere bolognese, ricordando come questa metodica che prevede il trasferimento di immunoglobuline di pazienti negativizzati rispondenti a determinati requisiti in un periodo temporale ben preciso, è pratica conosciuta fin dal 1918, ai tempi dell’epidemia dell’influenza spagnola. Il consigliere informa poi che, sebbene non vi siano evidenze scientifiche inequivocabili sull’efficacia di questa terapia, “sono attualmente in corso nel mondo oltre 138 studi (di cui 5 sperimentazioni cliniche in Italia) che stanno verificando se questo trattamento è effettivamente in grado di limitare la mortalità, accelerare la guarigione e ridurre le complicanze”.

In considerazione della situazione creatasi, Lisei chiede all’esecutivo regionale anche se corrisponda a verità che “solo un laboratorio in tutta la regione sia in grado di eseguire il test per verificare il contenuto di anticorpi con la tecnica della neutralizzazione o con altre tecniche analoghe e, in caso affermativo, se non ritenga necessario intervenire al più presto per verificare la presenza e la disponibilità di altri laboratori anche fuori regione”.

Proprio i rigidi requisiti richiesti ai donatori e il particolare lasso temporale entro cui procedere per estrarre il plasma iperimmune portano poi Lisei a chiedere alla Giunta se, “vista la variabilità della permanenza degli anticorpi nel plasma dei pazienti guariti, non ritenga necessario emanare disposizioni affinché i volontari vengano sottoposti ai test e al prelievo nel più breve tempo possibile per non vanificare questo importante gesto di responsabilità sociale, eventualmente attivando ulteriori centri”.