Di Battista: “Schierarsi in favore di Assange significa pregiudicare la propria carriera politica”

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E così la CIA, già organizzatrice di feroci e sanguinari colpi di Stato ed operazioni illegali in mezzo mondo (operazione Ajax; Colpo di Stato in Guatemala

Invasione baia dei Porci; deposizione di Salvador Allende) ha pensato di rapire/assassinare Assange, reo di aver avuto il coraggio di pubblicare verità nascoste. A quanto pare il più ostile nei confronti di Assange è stato Mike Pompeo, numero uno della CIA prima di esser promosso da Trump Segretario di Stato USA. Assange, per primo, svelò le indicibili menzogne sui conflitti in Iraq ed Afghanistan. Fu lui a dire al mondo intero che l’obiettivo in Afghanistan non era vincere ma prolungare la guerra per far sì che miliardi delle tasse degli americani e degli europei – al posto di finire in sanità, lavoro ed istruzione – foraggiassero le industrie belliche. Fu Wikileaks a pubblicare “Collateral murder”, un agghiacciante video di un’azione USA in Iraq. Fu Assange a mostrare a migliaia di giornalisti cosa fosse il vero Giornalismo.

Adesso guardate attentamente le pagine dei politici italiani. Di tutti. Anche di quelli che un tempo definivano Assange un eroe. Troverete opinioni sui Maneskin, sugli Europei di calcio, sulla nazionale di pallavolo, sul medagliere azzurro alle olimpiadi, su Fedez, su Morisi. Difficilmente troverete oggi prese di posizione in difesa di un eroe moderno come Julian Assange.

Schierarsi in favore di Assange significa pregiudicare la propria carriera politica. C’è chi è disposto a farlo e chi no. Libertà per Assange!