DOMANI A PIOSSASCO SI TERRÀ UNO SPETTACOLO PER RACCONTARE LA STORIA DELLA MUSICA SOMALA

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A CURA DI FRANCESCO SACCHI – LA SERATA SI SVOLGE NELL’AMBITO DEL PROGETTO COMUNITÀ E INCLUSIONE: FEMMINILI PLURALI

 Sabato 18 settembre alle ore 21 si terrà “Somali Disco Fever- L’incredibile sound del Corno d’Africa”, una coinvolgente esperienza d’ascolto che fonde storytelling, musica, teatro e video per raccontare la storia della musica somala, narrata da Federico Sacchi, music teller torinese. L’evento si svolgerà presso Il Mulino in Via Riva di Po, 9 a Piossasco (TO). L’ingresso è gratuito ma i posti sono limitati e per partecipare è necessaria la prenotazione sulla piattaforma Eventbrite al seguente link https://bit.ly/SomaliDiscoSound .

La serata è il primo appuntamento organizzato nell’ambito del progetto Comunità e inclusione: femminili plurali – è un’iniziativa che vuole rafforzare il dialogo tra enti locali, associazioni e mondo produttivo per rendere più efficaci, efficienti e sostenibili sul lungo periodo gli interventi di inclusione sociale e lavorativa delle persone più vulnerabili nei territori di Piossasco, Rivalta e Orbassano.

Il progetto si rivolge in particolare a donne in condizioni di fragilità socio-lavorativa, spesso con un’esperienza migratoria alle spalle, e promuove percorsi di autonomia ed emancipazione attraverso un ampio ventaglio di attività proposte: tra le altre ascolto e formazione, supporto psicologico e legale, opportunità culturali e inserimento lavorativo.

Comunità e Inclusione: Femminili Plurali. Percorsi territoriali generativi tra cibo, intercultura e diritti per donne migranti è un progetto promosso dall’Associazione LVIA, in partenariato con i Comuni di Piossasco, Rivalta, Orbassano, il Consorzio Intercomunale di Servizi – CIDIS, l’Associazione Renken e l’Associazione Donne Africa Subsahariana e Seconda generazione – ADASS. Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando «Territori inclusivi», promosso in collaborazione con Fondazione CRC e con l’adesione di Fondazione De Mari.