È ancora Milano la migliore città per qualità della vita

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Vi sono varie classifiche ufficiali per definire una graduatoria della qualità della vita di una città o di uno Stato: per farlo, di solito, è necessario osservare diversi aspetti e criteri; inoltre talvolta ci sono delle ramificazioni delle classifiche che comprendono vari settori. Nel mondo le città che dominano abitualmente il ranking sono ad esempio città svizzere come Zurigo e Ginevra; le città dell’Austria e soprattutto Vienna; Si distingue Singapore come eccellenza per le infrastrutture e in generale città del Giappone come Tsukuba, Kyoto, Yokohama o Tokyo. Diverse città del Canada come Vancouver (spesso al primo posto), Toronto e Calgary o i grandi centri degli USA come New York, Atlanta, Pittsburgh sono eccellenze riconosciute per la loro vivibilità.

In Italia Milano conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la Qualità della vita 2019, la consueta graduatoria del Sole 24 Ore giunta alla trentesima edizione e pubblicata oggi sul quotidiano e sul sito. L’ultima classificata, quest’anno, è Caltanissetta. La qualità della vita 2019 è una versione extra large della tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su base provinciale: rispetto all’anno scorso, infatti, il numero di indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le classifiche di tappa sono: “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, “Cultura e tempo libero”.

A dare la spinta a Milano sono fattori diversi, come segnala il Sole nella sua indagine: “l’andamento controcorrente dal punto di vista demografico, con un aumento dei residenti che continua costantemente dal 2012, ma anche lo stile di vita sempre più verde e sempre più smart (la città è prima nell’ICityRank, l’indice di ForumPa che valuta le città intelligenti). E, ancora: l’offerta culturale particolarmente nutrita, i piani di sviluppo della periferia e la locomotiva imprenditoriale che in città genera lavoro e ricchezza, tanto da attirare nuovi abitanti. Unico neo: la sicurezza, complice l’alto numero di reati denunciati”. Il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati.

Subito dietro il capoluogo lombardo, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell’arco alpino: sul podio ci sono Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i record “di tappa”, cioè le macro aree tematiche di cui è composta la classifica generale: Aosta è prima in “Ricchezza e consumi”, Trento vince in “Ambiente e servizi” e Bolzano in “Demografia e società”. Per gli altri record di tappa, Oristano è prima in “Giustizia e sicurezza” e Rimini in “Cultura e Tempo libero”.

Nella top ten delle province più vivibili, dove si incontrano anche Trieste (5ª) e Treviso (8ª), quest’anno entra la provincia di Monza e Brianza, che sale di 17 posizioni fino alla sesta, Verona che ne guadagna sette e arriva al settimo posto e – a chiudere la top ten – Venezia e Parma che salgono rispettivamente di 25 e 19 piazzamenti.

Se il caso di Milano è emblematico, questa classifica fotografa le performance positive di tutte le province delle grandi città: Roma, 18esima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella metà inferiore della classifica generale (81°), rispetto alla scorsa edizione della “Qualità della vita” ha all’attivo una salita di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20°), Genova sale di 11 gradini (45°), Firenze di sette (15°) e Torino è 33esima (+ 5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67° posto. Bologna in calo pur restando nella parte alta della classifica al 14° posto.

Non accenna a diminuire invece il gap tra Nord e Sud, una costante nelle fotografie scattate dall’indagine del quotidiano di Confindustria. In fondo alla classifica, tutte città del Mezzogiorno: da Palermo fino ad arrivare a Foggia, passando per Enna e Crotone (oltre alla già citata Caltanissetta, fanalino di coda).