E INTANTO CRESCE DI NUOVO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

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Ne parla Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore (p. ). Giovani disoccupati di nuovo in crescita Mercato del lavoro in stallo ad aprile. Ultracinquantenni occupati in forte crescita. L’andamento stagnante dell’economia si riflette sul mercato del lavoro che è in stallo: ad aprile l’Istat registra un tasso d’occupazione stabile al 58,8% dovuto ad un calo tra i 15-34enni (-52 mila) compensato dall’aumento delle altre fasce d’età che si concentra in prevalenza tra gli ultracinquantenni (+46 mila). La leggera crescita di occupati a termine e a tempo indeterminato (per entrambi + 11mila) è bilanciata dalla diminuzione degli indipendenti (-24mila). Il tasso di disoccupazione è stabile al 10,2%, ma riprende a salire per i giovani toccando il 31,4% tra i15 e 24 anni (+0,8% su marzo). Per avere un termine di paragone, secondo i dati di Eurostat sulla disoccupazione, peggio dell’Italia troviamo solo la Grecia (18,5% a febbraio) e Spagna (13,8%), mentre in Europa la quota di senza lavoro è scesa a17,6% (ai livelli di agosto 2008). Tra i giovani il divario con il resto d’Europa è ancora maggiore; anche in questo caso a parte la Grecia (38,8% a febbraio) e la Spagna (32,7%), la media europea è del 14,2% nella zona euro a115,8%, e restiamo anni luce distanti dalla Germania (5,3%). Il tasso di inattivi è stabile a134,3% per il terzo mese consecutivo, in aumento tra i 1534enni (+38mila). Fin qui i confronti congiunturali, mentre il tendenziale rispetto ad aprile 2018 segna un leggero aumento degli occupati (+56mila), sia 15-24enni (+39mila) che ultracinquantenni (+232mi1a) compensati da un calo per le fasce di età centrali, legato però all’andamento della componente demografica. Rispetto ad aprile 2018 crescono sia i dipendenti a termine (+50mila) che i permanenti (+42mila), mentre calano gli indipendenti (-36mila). Su base annua ci sono meno disoccupati (-203mila), e più inattivi (+17mila). Preoccupati i sindacati, chiedono una correzione di rotta nelle politiche del governo. «Dietro alla stabilità dei dati – commenta Tania Scacchetti (Cgil) – si celano gravi problemi strutturali del mercato del lavoro: cresce l’occupazione solo per gli over 5o, mentre i giovani sono condannati a sognare un posto di lavoro e il tasso di disoccupazione è trai più alti dell’Unione europea». Per Luigi Sbarra (Cisl) «il mercato del lavoro è in stallo, del resto non ci si può attendere nulla di diverso sul fronte occupazionale, visto che da mesi ormai l’Italia è ai margini della recessione»