È l’ora delle scelte

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È il momento di mettere da parte casacche e scuderie e preoccuparsi di quello che conta davvero per l’Italia e per il #PD, in questo ordine rigoroso.
Per questo ringrazio quelle #donnedemocratiche che hanno avuto fiducia in me e mi hanno offerto l’onore di candidarmi alla segreteria del partito.
Le ringrazio perché hanno visto nel mio impegno la loro voglia di contare tutte di più, di far pesare la questione femminile nel Partito Democratico
come un vero e autentico tema politico. E questo non dobbiamo mai dimenticarlo: abbiamo sollevato una questione che deve rimanere sempre all’ordine del giorno.
Ci sono altri punti che devono essere portati sul tavolo, in mezzo al nostro partito, e discussi a fondo. Il #Partitodemocratico non può accontentarsi della quiete ritrovata dopo la tempesta, ha bisogno di una rigenerazione autentica, di tornare a coinvolgere le sue forze vive: militanti, circoli, amministratori locali, associazioni, tutti quelli che condividono i principi e i diritti che ci ispirano.
La responsabilità di farlo sta in noi, che siamo negli organismi dirigenti, e prima di tutti al nuovo segretario nazionale.
Credo che si debba raggiungere il massimo di unità intorno al segretario che voteremo domenica.
Vedo che un consenso si sta raccogliendo intorno a Enrico #Letta, e non ho remore a dire che ho apprezzato il lavoro che ha fatto da presidente del Consiglio e che la sua solida reputazione internazionale è un valore aggiunto rilevante.
Ma non basta.
Ciò che va chiesto al nuovo segretario è anche di farsi garante di unità e pluralità, di avviare questa rigenerazione mentre guiderà il partito alla sfida delle amministrative.
Ho sempre detto che la linea del Pd non dev’essere questione di nomi, non può esaurirsi negli accordi tra le correnti ma deve fondarsi sui contenuti politici. E su quelli dobbiamo tornare a confrontarci, a riaprire il partito secondo la nostra ispirazione originaria. Chiamiamo come vogliamo questo confronto ma facciamolo e sgombriamo il campo da ogni incertezza.
Il rapporto con il governo #Draghi che dev’essere il “nostro” governo, cambio di passo nella lotta alla pandemia, chiarezza sulle priorità dell’economia, del lavoro e del sociale, dialogo ampio e sui contenuti con tutti i soggetti del campo democratico, questione di genere al vertice del partito.
Il nuovo segretario offra la sua intelligenza e la sua passione politica a questa grande opera collettiva e sarà la guida di un grande partito popolare e democratico.
Lui sa già che noi nel Pd discuteremo sempre, perché è nelle nostre radici e nel nostro destino.
Perché è la nostra identità vera e profonda, che ci distingue da tutti gli altri partiti, e da cui non dovremmo farci indebolire ma trarre forza e orgoglio.