E strada facendo ora emergono anche situazioni spaventose

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tratto da “L’ultima fila in alto”

Torino, Venaria, se le restrizioni dell’emergenza Covid lo consentiranno il 28 novembre sarà il luogo della prima presentazione del libro “L’ultima fila in alto”, autore Gianluca Bordiga. Questo è il suo primo impegno letterario; in tal modo lui si presenta pubblicamente in veste di scrittore. Una narrazione, suggestiva, che contiene anche un’autobiografia, raccontata in scorrevole sintesi; inizia dai drammatici accadimenti nel 1925 e poi nel 1934 alla famiglia paterna dell’autore, e man mano porta il lettore dentro le emozioni contrastanti di gioia e di strazio successe dalla metà degli anni ’50 in poi, ripercorrendo con più di metà libro l’impegno pubblico suo in difesa del territorio delle origini, fino ad arrivare all’attualità, con le gravissime problematiche ambientali sull’intera asta fluviale del bacino del Chiese, generate da intenzioni basate su concetti di prepotenza. Dalla tenace volontà libera e identificata sull’etica della coerenza di fare essenzialmente l’interesse dell’ambiente, di Gianluca, caratteristica che ancora oggi viene tenuta lontana ad arte dalle sedi decisorie delle istituzioni, da parte di chi ha capito che con lui la speculazione sulle risorse ambientali deve estinguersi, si stanno moltiplicando contatti e quindi rapporti interpersonali molto ben promettenti per la salute del grande corso fluviale del Chiese, che ha il lago D’Idro quale suo rilassamento morfologico; questo fiume è immissario ed emissario di questo lago dalle caratteristiche morfologiche simili ad un fiordo. Ed è così che s’è messo in movimento un motore di ricerca umano, molto ampio, con attivisti che operano sull’intero bacino imbrifero, uniti e retti dalla forma giuridica federativa, che oggi annovera ben diciannove tra Associazioni, Comitati e Fondazioni, alle quali a breve se ne aggiungeranno almeno altre quattro; ed è così che si vuole raggiungere la meta della rigenerazione del deflusso ecologico in ogni tratto del bacino idrografico del Chiese, quindi consolidarlo nel suo lago. E strada facendo, contatto dopo contatto, emergono anche situazioni spaventose, catalogabili ai fenomeni della cosiddetta mafia bianca; l’autore di questo libro recentemente ne ha conosciuto il volto di una di queste vittime, che gli ha raccontato d’essere stato messo sul lastrico dalla brutale organizzazione occulta. Al che, Gianluca s’è preso l’impegno di approfondire anche questo caso, che ora accenna in questo suo primo libro di imminente presentazione, ma che sarà anche motivo del proseguo del suo impegno di scrittore.

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