Limitare i conflitti di interessi degli editori per garantire una stampa più libera.
È con questo obiettivo che ho depositato in Parlamento la proposta di legge per ridurre al 10% il peso nelle società editoriali dei soggetti privati che hanno anche altre attività economiche con un fatturato eccedente 1 milione di euro all’anno.
Il fine è quello di trovare un equilibrio accettabile tra due principi costituzionalmente garantiti: la libertà di iniziativa economica e il diritto ad una corretta informazione dei cittadini.
La commistione e i conflitti di interessi hanno raggiunto livelli tali di criticità da richiedere al Parlamento un intervento chiaro e risolutivo.
Ci sono vari esempi che mostrano come i gruppi economici con interessi prevalenti in altri settori tentino costantemente di orientare l’opinione pubblica.