Enrico Berlinguer

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Nel 1972 Enrico Berlinguer fu eletto segretario generale del PCI, il partito co­munista italiano. Dodici anni dopo, durante un comizio, dopo fu colpito da un ictus che lo condus­se alla morte. Con Aldo Moro fu artefice del “com­promesso storico”. Prima di tangentopoli, aveva sollevato la cosiddetta questione morale. In effet­ti dopo la sua denuncia, grazie al pool di Milano, guidato da Saverio Borrelli con Antonio Di Pietro, principe delle manet­te, chiusero i battenti la Democrazia Cri­stiana di Arnaldo Forlani e il partito socialista di Bettino Craxi. Quest’ultimo per evitare il carcere si ri­fugiò ad Hammamet. Il primo aprile del 1984, due mesi pri­ma della scomparsa, Enrico Berlinguer era venuto a Cuneo su invito del partito e dell’onorevole Attilio Martino. Fu pro­prio in quell’occasione che ebbi l’op­portunità di intervistarlo. La serietà del personaggio e la sua fama internazionale mi mettevano soggezione. Lui fu cordia­lissimo. Nonostante l’ora tarda, si fermò a chiacchierare informandosi sul mio lavo­ro. A volte i Grandi uomini ti stupiscono per la loro semplicità. Molti anni dopo ho conosciuto la figlia Bianca Berlinguer. Mi invitò a “Linea not­te” su Rai 3 per parlare del “Manuale di educazione finanziaria”. La nota giorna­lista ebbe per il libro parole lusinghiere. Mi spiegò, in diretta, che teneva il mio volume sul comodino per ogni evenienza. Finalmente – mi disse – ho capito la “deflazione” che mio padre aveva tentato di spiegarmi tante volte ma inutilmente.