Exe Flegrei 2019, pianificare il rischio vulcanico

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Si è appena conclusa l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2019”, organizzata dal Dipartimento della Protezione civile e dalla struttura di Protezione civile della Regione Campania, in collaborazione con i Comuni della zona rossa intorno agli stessi Campi Flegrei. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione della Prefettura di Napoli, delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del fuoco, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e del Consiglio nazionale delle ricerche. La simulazione dei passaggi di allerta da quella gialla alla rossa insieme alle rispettive fasi operative di preallarme ed emergenza, fino all’allontanamento assistito e all’evacuazione della popolazione hanno interessato la città di Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Marano di Napoli e Giugliano in Campania.

Oltre a sensibilizzare le comunità locali sul rischio vulcanico (sappiamo bene che l’Italia ospita la massima concentrazione di crateri attivi in Europa ed è uno dei primi Paesi al mondo per numero di abitanti esposti) la finalità dell’iniziativa si è concentrata essenzialmente sul test di pianificazione d’emergenza per l’area a rischio vulcanico, nonché al processo di valutazione d elle varie fasi operative dei livelli di allerta. Tra i diversi aspetti da verificare: l’attivazione del Centro coordinamento soccorsi e dei Centri operativi comunali, l’allestimento, come pure l’attivazione e l’organizzazione della Direzione comando e controllo nel comune di San Marco Evangelista nel casertano. Tra le attività dell’esercitazione anche momenti di formazione per i volontari di Protezione civile.

Lo stato di attività di un’area vulcanica è monitorato attraverso l’osservazione di parametri geofisici e geochimici. Il rilevamento di detti parametri e la loro misura sono effettuati attraverso tecniche di monitoraggio che si servono di reti di strumenti opportunamente progettati. Ai Campi Flegrei sono installati strumenti per il monitoraggio continuo della sismicità delle deformazioni del suolo, delle emissioni di gas e dalle fumarole. In riferimento a ciò vengono effettuate periodici briefing per la misura di parametri geofisici e geochimici tra diversi ricercatori e specialisti del settore.

Molto importante è però verificare lo stato dell’arte dei piani d’intervento. La zona rossa e la zona gialla sono state individuate dal Dipartimento della Protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, sulla base delle indicazioni fornite dalla comunità scientifica. Il punto di partenza per l’aggiornamento di queste aree è stato il rapporto finale elaborato dal “Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per il rischio vulcanico”, istituito nel 2009. Questo documento viene sottoposto alla valutazione della Commissione Grandi Rischi del settore specifico, che ne discute nelle diverse sedute per fornire proprie indicazioni al Dipartimento della Protezione civile.