Facciamo correre i diritti

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Eroi su due ruote. Così sono stati definiti al pari di medici, infermieri e addetti della grande distribuzione, perché durante il lockdown hanno continuato a sfrecciare per le strade deserte delle nostre città consegnando cibo e beni di prima necessità, spesso senza alcuna tutela per la loro salute, tanto che ci sono voluti i giudici per costringere le piattaforme a dotarli di mascherine, guanti e disinfettanti.

Se davvero i rider sono eroi, sono eroi senza diritti, nonostante lo sforzo del governo di voler estendere anche a loro le condizioni normative e salariali dei lavoratori dipendenti. Sforzo lodevole quello dell’esecutivo ma non sufficiente, sottolinea la Cgil, perché “il nostro mercato del lavoro offre ancora tante, troppe vie di fuga per aggirare le norme e continuare a sfruttare questi lavoratori spacciandoli per autonomi e pagandoli a cottimo, o tenerli, come recentemente accaduto a Milano, nell’illegalità”.

Il sindacato di Corso d’Italia insieme alle categorie di riferimento (Nidil, Filt e Filcams) chiedono da mesi, senza avere un riscontro, di aprire un confronto con Assodelivery per raggiungere un intesa nazionale nel solco di quanto previsto dalla legge per offrire a questi lavoratori una serie di diritti non più rimandabili. La lista dei desiderata è lunga e composita: da una retribuzione equa che prenda a riferimento quanto previsto dai contratto di lavoro nazionale firmati da Cgil, Cisl e Uil, all’applicazione di tutte le norme vigenti su prevenzione, salute e sicurezza e dei protocolli anti Covid; da un’organizzazione del lavoro che determini turni regolarmente distribuiti fra i lavoratori ad un orario di lavoro che preveda un minimo di ore settimanali garantite per tutti, il diritto al riposo, alle ferie.

E ancora: diritto alla disconnessione esigibile e l’abolizione dei sistemi di ranking reputazionali, il riconoscimento dei rappresentanti sindacali, dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, del diritto all’assemblea sindacale retribuita e, infine, percorsi di stabilizzazione che portino i rider, nel tempo, a ottenere contratti di lavoro subordinato.

Tutte queste proposte saranno al centro dell’assemblea nazionale “No Easy Rider 2” in programma il 23 luglio alle ore 16:30 (in diretta su www.collettiva.it). Interverranno ciclofattorini da tutta Italia discutendo con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. All’assemblea è stata invitata anche la ministra del lavoro e delle Politiche sociali.