Avevo diciassette anni quando capitò a casa nostra. Pippo, come lo aveva ribattezzato mio fratello Piero, era stato nominato maestro elementare a Grinzano. A mia madre chiese dove erano le “scuole” ma si sentì rispondere che non c’erano “suore” in paese. Chiarito l’equivoco venne ad abitare da noi e se né andò dieci anni dopo quando ottenne il trasferimento a Bra. Filippo era stato in un convento di frati ma, vedendo una ragazza alla finestra, aveva perso la vocazione. Come insegnante era al suo primo incarico. Molto apprezzato dagli alunni e dalle famiglie perché preparato e paziente. Mia madre ovviamente lo accolse come un figlio e lui
come un figlio sempre si comportò. In quei tempi gestivamo una trattoria ed una piccola sala da ballo che lui aveva battezzato “la lucciola”. Si danzava la domenica e il “maestro” come lo chiamavano tutti, organizzava concorsi di bellezza con tanto di miss. E fu così che la bellissima Elsa Novarino, a cui Pippo non era insensibile, indossò la fascia. Dopo la scuola aiutava mia madre e
mio fratello senza sottrarsi a nessun lavoro, anche i più faticosi. Piero commerciava in cereali e spesso si trattava di spostare
sacchi di fave e di grano. Il ricordo più bello che ho di Filippo è il mio primo giorno di scuola come insegnante alla media “Craveri” di Bra. Fu lui ad accompagnarmi. Ero stato destinato ai “fratini”, una delle succursali dell’istituto dove nell’intervallo un frate vero, che non aveva ancora visto fanciulle alla finestra, ci portava il caffè in sala professori. Il primo giorno conobbi i miei alunni.
Alcuni erano ragazzi interni al seminario, altri provenivano da Bra o dalle frazioni. Educati, disciplinati e svegli. Con molti di loro, oggi affermati sul lavoro, mantengo rapporti cordiali. Molte volte Bruna Sibille che, negli anni in cui è stata sindaco, ha rilanciato Bra, dice che la maggior parte dei suoi assessori erano venuti a scuola da me. Finita la lezione ero talmente confuso che mi persi nei corridoi senza più trovare l’uscita. Fu il maestro a salvarmi. Come promesso era venuto a riprendermi. Sentii una voce amica e ritrovai la giusta via.