GHISOLFI: BANCHE LOCALI, CUNEO NON E’ PIU’ UN FORTINO

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IL BANCHIERE EUROPEO E SCRITTORE, QUESTA SERA AL TG 4 DI TELECUPOLE DELLE ORE 19,30, INTERVERRA’ SUL TEMA DELICATISSIMO DELLA TERRITORIALITA’ DEL CREDITO E DELLA INCLUSIONE DI TRE CASSE DI RISPARMIO SU 5 NEI GRANDI GRUPPI NAZIONALI

Il credito non verrà meno in assoluto, perché anche dopo la fase più terribile del covid la presenza di agenzie e sportelli nelle varie realtà geografiche sarà sempre comunque assicurata dal ruolo di Istituti maggiori; però la storica caratteristica di Cuneo e della Provincia “Granda”, come “fortino” delle Banche locali e in particolare delle Casse di Risparmio, va declinata al passato prossimo quando erano ben 5 le CR con Sede legale in questo specifico territorio del Piemonte.
Questo il tema che sarà oggetto dell’intervento del Professor Beppe Ghisolfi – rappresentante italiano nel Gruppo europeo e mondiale delle Casse di Risparmio – oggi nel corso del TG4 di TeleCupole condotto da Giulio Botto, alle 19,30.
Come rimarcato dal Banchiere e scrittore, in cima alle classifiche della narrativa finanziaria familiare con il Manuale di educazione finanziaria e con il saggio di navigazione nel mondo delle Fondazioni ex bancarie, ben 3 CR su 5, ossia Cuneo, Bra e Saluzzo, fanno oramai parte dei grandi Gruppi nazionali UBI (nel primo caso) e BPER (Banca Popolare dell’Emilia Romagna, nel secondo e nel terzo caso), mentre mantengono la propria autonomia le Casse di Fossano e di Savigliano.
Nessuno, naturalmente, intende mettere in discussione la prosecuzione dello svolgimento delle attività creditizie che i Gruppi maggiori attuano nei territori dove sono presenti, ma è un dato di fatto che l’autonoma esistenza di Istituti bancari locali possa meglio favorire una continuità di relazioni anche fiduciarie e dirette con la clientela aziendale e familiare di base.
La vicenda del covid, che ha inciso sulla operatività fisica degli sportelli e rilanciato procedure di tipo telematico di interrelazione Banca-Cliente, ha confermato infatti ancora una volta come un ritorno alla normalità precedente sia agevolato proprio dal radicamento territoriale degli Istituti medesimi. I territori che ne sono o che ne diventano privi, comunque si voglia analizzare la vicenda, subiscono un impoverimento dal punto di vista della diversificazione dell’offerta e della potenziale maggiore tempestività dei servizi e dei prodotti finanziari.