GHISOLFI: CONTANTE ADDIO? SÌ, MA NON DEL TUTTO E NON PER TUTTI

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L’opinione del Banchiere Europeo e scrittore: la componente del cash sopravviverà comunque per anziani e categorie fragili, ma il percorso della digitalizzazione delle transazioni finanziarie, e quindi della loro operabilità in Rete, è sempre più legato a esigenze di tracciabilità e di contrasto all’evasione

Contante addio? Non del tutto e non per tutti, ma la tendenza non è reversibile e il cammino di digitalizzazione delle transazioni finanziarie e monetarie è destinato a consolidarsi in funzione dell’esigenza del conseguimento di obiettivi, a livello di Unione Europea e di OCSE (l’organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico), di tracciabilità delle operazioni e di contrasto ai fenomeni di evasione per salvaguardare la stessa economia legale e regolare.  Passa anche dal nostro Piemonte questa tendenza, e non avrebbe potuto essere diversamente, e a farsene carico è stata la scelta della banca di origini olandesi ING, che nella regione subalpina ha la propria sede nel cuore di Torino e che ha optato per la definitiva abolizione dei punti di prelevamento Atm bancomat.
Interpellato da un quotidiano online regionale, sul tema è intervenuto il Banchiere Europeo e saggista finanziario di successo per famiglie, Beppe Ghisolfi, pioniere dell’educazione finanziaria e convinto sostenitore da sempre dell’importanza di coniugare gli inevitabili cambiamenti tecnologici nel mondo del credito con la continuità di un certo radicamento territoriale: è chiaro che l’addio al contante non sarà né immediato né assoluto, e che le banconote in senso tangibile e materiale sopravviveranno per determinate categorie sociali come anziani e pensionati, ma il cammino della informatizzazione digitale non può più subire ritorni all’indietro, in ragione di esigenze di sicurezza pubblica e personale e di lotta all’evasione fiscale che solo per l’Italia continua a essere stimata per molte decine di miliardi.
Studi recenti, che confermano l’opinione autorevole del Professor Ghisolfi, hanno evidenziato, dal vertici di Consob a quelli di banche di sistema come Intesa Sanpaolo, che la tendenza del futuro sarà in maniera crescente ad abbinare alle tradizionali figure professionali in ambito economico ragionieristico, profili innovativi qualificati e formati nell’ingegneria informatica e nella sicurezza cibernetica per combattere il rischio che i classici reati predatori si spostino essi stessi sul web. Chiaramente, al netto delle aggregazioni tra istituti, che accelereranno a loro volta le tendenze ho tech nelle transazioni e nei pagamenti, il radicamento fisico e locale di molte banche permarrà assumendo caratteristiche di consulenza e assistenza a una clientela non più Bot-people e alle prese con prodotti e servizi, di investimento e di mutuo, inevitabilmente più complessi.