Gianpiero La Regina, giocatore del Calcio Amputati: “Ho dato un calcio alla disabilità”

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Una vita di sport, lavoro e famiglia, l’incidente non ha mai fermato Gianpiero, atleta paralimpico aspirante a conquistare la maglia della Nazionale Italiana Calcio Amputati. Costante il suo impegno nel diffondere l’amore per la vita e per lo sport ai giovani.

CUNEO – Luanvi, partner di FISPES per gli sport di squadra, in concomitanza con la ripresa delle attività agonistiche che coinvolgono gli atleti della Federazione, ha il piacere di raccontare le storie di alcuni di questi fantastici ragazzi che, con tenacia, dedizione, e grazie all’amore per lo sport, superano ogni barriera.

Gianpiero La Regina è un ragazzo nato al sud, come tanti emigrato al nord in cerca di lavoro e dove poi ha trovato anche l’amore. Tra lavoro e amore c’è sempre stato in mezzo anche tanto sport, soprattutto calcio e palestra. Uno stile di vita quello di Gianpiero, giocatore della disciplina del Calcio Amputati Fispes, che lo scorso 24 e 25 aprile lo ha portato a vestire i colori dell’ASD Fabrizio Miccoli al Campionato Nazionale di Calcio Amputati.

Lo sport per lui è una irrefrenabile voglia di stare sempre in movimento che neppure un incidente drammatico come il suo ha potuto frenare. Era il 28 aprile del 2009 quando durante un turno di lavoro in acciaieria Gianpiero è rimasto schiacciato tra un vagone merci ed un camion: due mesi di coma farmacologico, l’amputazione della gamba destra, lesioni al bacino e all’intestino, un vero e proprio colpo per un ragazzo di 28 anni che ad agosto dello stesso anno avrebbe anche dovuto sposarsi.

Perché dice che la sua vita è cambiata in meglio dopo l’incidente?

“Perché sono diventato padre, lo desideravo tantissimo e quando ho realizzato quello che mi era successo ho temuto di non poter avere figli. Invece ho due figli, per ora, di nove e sette anni, entrambi maschi. Anche il cane è maschio e persino quello che abbiamo di recente adottato a distanza”.

Ci racconta della sua vita attuale?

“Prima dell’incidente vivevo a Lonato del Garda (Bs) dove ho conosciuto mia moglie Charlene. Poi ci siamo trasferiti nel mio paese natale, Rotonda (Pz). Lì mia moglie ha trovato lavoro in una pasticceria ed io attualmente seguo un corso da Agente di Commercio per la ristorazione. Sto ingranando, ma la situazione legata alla pandemia non aiuta”.

Come ha vissuto il ritorno in Basilicata?

“All’inizio era difficile, mi mancava la possibilità di fare sport. Appena arrivato mi accorgevo che le persone mi guardavano, poi ho capito che era normale, mi succedeva dovunque andassi, quindi ho imparato a vivere queste situazioni con naturalezza. Mi ero talmente abituato che a chi mi guardava insistentemente ho proposto di fare un selfie! Bisogna andare oltre”.

Com’è il suo rapporto con lo sport?

“Ho sempre praticato lo sport, per me è una filosofia di vita. Da amputato ho subito cercato di trovare la mia dimensione anche in questo senso. Ho praticato basket in carrozzina, tiro con l’arco, nuoto, panca paralimpica ed il sitting volley dove sono stato anche convocato in Nazionale per disputare un Campionato Europeo.

Però c’è un amore più grande di altri…

“Mi piace moltissimo anche sciare, uno sport che da normodotato non avevo mai praticato e a cui mi sono appassionato grazie al maestro Fabio Limongi. Ma la mia vera passione è sempre stata il calcio e siccome al cuor non si comanda nel 2012 ho fatto un provino a Correggio e il contributo di FISPES è stato importante per entrare nel mondo del calcio amputati. Mi alleno a Lecce con i miei compagni di squadra ed il mio amico e capitano Roberto Sodero, è lontano e non riesco ad andare spesso, per cui spesso corro da solo”.

Usa la protesi negli allenamenti?

“No, ho provato ma con la mia amputazione e la deformazione del mio bacino non è facile. In allenamento e quando gioco uso la stampella, quando i bambini erano piccoli usavo anche la carrozzina per occuparmene ma preferisco sempre le stampelle o saltellare”.

Lei è anche un allenatore, che ruolo ha?

“Sono secondo per le categorie UEFA C (under 16), attualmente per l’ASD Scicchitano Calcio. Mi piace allenare perché posso seguire i ragazzi nella loro crescita e posso affermare che la pandemia ha danneggiato tantissimo i ragazzi, ormai non si incontrano più. Io spero che al più presto si possa tornare a vivere all’aperto, andare a scuola e praticare sport, i ragazzi ne hanno bisogno per crescere socialmente e fisicamente. Da poco a Laino Borgo (CS), un comune limitrofo famoso per il rafting, è nato il progetto di para-rafting nel fiume Lao. E’ una disciplina poco conosciuta, non solo in Italia, qualcosa bolle in pentola”.

Come convincerebbe chi ha subito un’amputazione a praticare sport?

“Dicendogli che le difficoltà sono solo nell’iniziare, di scegliere uno sport e buttarsi anche se sembra troppo complesso. Quando pratico sport io mi sento normale, soprattutto negli sport all’aperto perché chi, come me, ha un problema fisico, tende a stare più al chiuso di una persona normodotata”.

La famiglia la supporta?

“Mia moglie sapeva che non sarei stato fermo, è molto collaborativa ed orgogliosa dei miei successi e della mia forza di volontà. I miei figli mi hanno conosciuto così, come tutti i papà sono il loro eroe”.

Il suo sogno sportivo più ambizioso?

“Vorrei coinvolgere più persone possibili a praticare sport e poi…vorrei diventare Allenatore della Nazionale di Calcio Amputati, vedere uno dei giocatori che alleno raggiungere i massimi livelli e magari riuscire a trasmettere agli altri che bisogna dare un calcio alla disabilità!”

Da oggi la Nazionale Italiana Calcio Amputati è in raduno a Formigine (Mo). Il raduno, previsto fino a domenica 9 maggio, è il primo dell’anno per i 14 Azzurri convocati dal CT Renzo Vergnani in vista dell’impegno di settembre per gli Europei di Cracovia.
Le sedute di allenamento, coadiuvate dall’allenatore in seconda Paolo Zarzana e dal preparatore atletico Corrado Nichele, si svolgeranno sui tre campi di Formigine, Corlo e Colombaro.
Venerdì 7 maggio la squadra azzurra sarà invece accolta al Mapei Football Center, il centro sportivo di riferimento del Sassuolo Calcio, appuntamento anticipato dall’incontro nella giornata odierna tra il Presidente FISPES Sandrino Porru e il Segretario Generale Arianna Mainardi con Andrea Fabris, direttore organizzativo della formazione di Serie A.

Nell’occasione del raduno, anche la Nazionale di Calcio amputati riceverà ufficialmente il kit ufficiale del marchio Luanvi, sponsor tecnico delle discipline federali di squadra.