Sono allibito, come tutti i miei colleghi di Coraggio Italia, per la lite quotidiana fra Matteo Salvini ed Enrico Letta.
Una lite incomprensibile, alla luce dei risultati importanti conseguiti dal governo Draghi. Comprensibile, invece, se si pensa che questi risultati sono stati spesso conseguiti piegato le resistenze dei partiti ai quali non è dato di toccare palla da alcuni mesi a questa parte. Così non potendo prendersela con Draghi, i leader politici si accontentano i beccarsi come i capponi di Renzo.
Mi aspetterei invece qualche riflessione della politica sulla vicenda dell’ex parlamentare Caridi. Arrestato all’uscita del Senato, processato e condannato per reato di mafia e messo al 41bis, dopo 18 mesi di carcere duro è stato rimesso in libertà perché il fatto non sussiste. Abbiamo capito bene? “Il fatto non sussiste”. Ecco, Salvini e Letta, ma non loro soltanto, dicessero qualcosa su un Paese il cui Parlamento ha concesso l’autorizzazione all’arresto per un suo membro quando le stesse carte lette da un magistrato lo hanno mandato libero.
Il problema è allora di un Parlamento, evidentemente intimidito davanti alla magistratura e all’opinione pubblica, che rinuncia a esercitare le proprie funzioni piegandosi alla demagogia e al populismo. Letta e Salvini provino allora a confrontarsi, senza pregiudizi e sterili strumentalizzazioni elettorali, su una questione decisiva per la democrazia.
Coraggio Italia si conferma, sotto questo aspetto, una forza di equilibrio e di buon senso. Lasciamo ad altri le strumentalizzazioni di vicende gravi come quella del sen. Caridi.
Attenzione, però: il discredito che oggi piove sulla magistratura tornerà presto a investire la politica se non esce dal chiacchiericcio inconcludente e dalla campagna elettorale permanente.
la politica ha ancora una sufficiente autonomia decisionale oppure è dove un cittadino può finire alla gogna.
