**Governo: Rizzo (Pc), ‘Pd-Leu a braccetto con la destra, c’era da aspettarselo’**

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marco rizzo
marco rizzo

“Draghi ha una potenza di fuoco formidabile, maggiore della forza di attrazione che ebbe il governo Monti nel 2011. Più forte senza dubbio, perché in questi 10 anni la politica è diventata più debole, i partiti più arrendevoli e disponibili a mettere il governo nelle mani dei tecnici. Io con questa gente non ci prenderei nemmeno un caffè. Io non sono di sinistra, sono e resto comunista”. Lo ha detto il segretario del Partito comunista, Marco Rizzo, che in un’intervista all’Adnkronos, non usa i mezzi toni per ‘condannare’ la maggioranza che si va costituendo intorno al governo Draghi e, in particolare, l’abbraccio di Pd e Leu con Fi e Lega.
“A noi comunisti – ha proseguito – alle elezioni politiche, alle comunali o alle regionali, per anni ci hanno ammorbato con la storiella del ‘voto utile’. Ci hanno demonizzato dicendoci che non votando per i loro candidati avremmo disperso il voto e fatto vincere la destra, i sovranisti, la Lega e Fi. Adesso loro cosa fanno? Con Salvini e Berlusconi ci vanno al governo. Quindi tutto quello che ci hanno raccontato in questi anni era falso”.
“Gli appelli dell’Anpi per il governo Conte ter, il richiamo al valore dell’antifascismo, gli allarmi ‘attenti che arriva la destra’… tutta una colossale messa in scena, perché adesso con la destra ci vanno a braccetto, ci si sono alleati. Anche Giorgia Meloni che ha detto di voler restare all’opposizione non perde occasione per far sapere che, se serve, Fdi darà una mano”.
“Pronti a tutto. Erano pronti a prendere i voti di Tabacci, di Mastella e della Polverini – ha continuato Rizzo – elemosinando consensi al Senato pur di salvare un governo e una maggioranza moribondi. Non ci sono riusciti ma stanno facendo di peggio, governare, con gli avversari storici. Ci hanno preso in giro? Forse. Più concretamente, invece, penso che avevamo ragione noi comunisti quando dicevamo che ormai esiste un partito unico, con tante facce e nomi diversi, ma che nella sostanza si è assoggettato al credo liberista, sottomesso all’ideologia del capitalismo finanziario”.
“Quando c’era da tagliare lo stato sociale e le pensioni, da svendere il patrimonio pubblico, ridurre la sovranità dell’Italia nel nome dell’Euro e dei Trattati, sono sempre intervenuti i tecnici: prima Ciampi, poi Dini e dopo Monti. Adesso arriva Draghi sorretto da un consenso universale, al punto che mi chiedo: quand’è che verrà beatificato?”.