Ho vissuto nelle favelas dove non c’era praticamente nulla

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Tante case piccole dove vivevano tante persone. Non avevamo tanto a disposizione per vivere. Quando ci sono queste condizioni non è facile prendere la giusta strada ma io e i miei fratelli siamo cresciuti con principi sani. Mia madre ci ha inculcato l’educazione giusta: scuola, lavoro e naturalmente il calcio”.

Ed è grazie al calcio che il giovane Allan non prende cattive strade, la voglia di giocare con quel pallone tra i piedi è più forte di ogni tentazione.

“Nel mio quartiere c’era solo un campo di calcio, mi trovavo sempre lì. Poi ho iniziato a giocare in un club di calcio a 5, ogni giorno dopo la scuola andavo in pullman, un lungo tragitto, per gli allenamenti, prima di ritirarmi a casa. Non avevo tempo per le distrazioni”.

L’esordio in Nazionale è stata una grande emozione per il centrocampista del Napoli.

“Sugli spalti c’era tutta la mia famiglia ed anche i miei amici. Nell’attimo in cui sono entrato in campo ho ripensato a quello che ho fatto in carriera per arrivare ad indossare la maglia del Brasile. Una forte emozione, ringrazio Dio per quello che ho ottenuto in carriera”.

Fonte: Globo Esporte

Un nobile guerriero. Buon compleanno, Allan! +29                                                                                fonte calcio totale facebook