Il Decreto Sicurezza ha fatto molto discutere

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La mia posizione la conoscete a riguardo, proprio perché non mi sono mai nascosta nel voler essere coerente al programma ed alla tematica complessa, elencando le lacune, le incoerenze, i rischi, e tentando di proporre emendamenti migliorativi.

Aver abolito lo SPRAR è stato un errore, a mio avviso, e adesso se ne vedono le conseguenze: in questi giorni il SIPROIMI, il nuovo sistema, attraverso una circolare ha avvisato gli enti locali che hanno progetti, di “sollecitare l’uscita dal sistema di accoglienza entro il 31 dicembre dei titolari di protezione umanitaria (quella che il decreto appunto ha abolito).
Questo significa molto semplicemente che uomini, donne, bambini, magari anche vittime di tratta, dovranno trovarsi autonomamente un posto dove vivere.

E dove andranno, secondo voi?
Per altro, se i progetti Sprar/siproimi attivi sono prorogati con decreto del ministro dell’Interno sino al giugno 2020, perchè questa fretta in pieno inverno?

Il sistema accoglienza, laddove sia ancora in grado di dare qualche servizio, sta diventando un mero “dormitorio”, privo della qualità educativa e inclusiva che tanto ci rendeva virtuosi. La criminalità organizzata che si nutre della irregolarità di queste persone per fare profitto, evadere, ottenere manodopera a basso costo, non vede l’ora che migliaia di persone siano in strada. Ci avete mai pensato? Non parliamo di piccoli numeri, parliamo di decine di migliaia che si aggiungono al numero già elevato, presente in questo paese.

E questo, sempre a mio avviso, avrà anche gravi conseguenze sulla sicurezza dei nostri cittadini, oltre che privare persone vulnerabili di diritti fondamentali, mettendoli in mano alle mafie, che dove c’è irregolarità alimentano la loro ricchezza.

Pensiamo davvero che la “malaccoglienza” possa essere la soluzione?