Il Governo Draghi è nemico della democrazia

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l metodo utilizzato per elaborare e approvare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dice tutto

Di fronte al piano di investimenti più ingente dalla seconda guerra mondiale ad oggi (191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il New Generation europeo, 30,6 miliardi del Fondo complementare finanziato attraverso lo scostamento di bilancio, 13 miliardi di fondi dal React-EU per un totale di 235,14 miliardi) qual è stato il livello di dibattito pubblico negli organismi di rappresentanza del paese?
NESSUNO.
Mario Draghi riferirà oggi alle Camera. Il testo è stato trasmesso al parlamento solo ieri e dovrà essere approvato entro il 29 aprile, per poi essere presentato a Bruxelles il 30.
Parliamo di un piano di 319 pagine, di cui – pare – i Ministri hanno avuto a disposizione le tabelle di sintesi solo il 22 aprile.
Anche un idiota si renderebbe conto che nessuna discussione reale è possibile, che il Parlamento servirà semplicemente a ratificare.
Il governo Draghi nasce esattamente in questo solco: mettere tutti d’accordo – o tenere i più a freno – dinanzi alla spartizione di una torta che fa gola a tanti… Anche se questo significa massacrare in senso ancora più autoritario quelle istituzioni che anche solo formalmente sarebbero alla base della normale vita pubblica repubblicana.
A quanto pare gli unici avvertiti in tempo e che hanno approvato erano i vertici di Confindustria, gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari, e le Istituzioni Europee. D’altronde è solo a loro che risponde la nostra indecente classe politica…