Il presidente a caccia di una linea condivisa fra “Draghiani” e fautori di un Mattarella Bis

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La “mission impossible” di Giuseppe Conte per il toto Quirinale parte dalla conta, perciò il presidente pentastellato ha riunito i vertici del M5S per la giornata di ieri, 8 gennaio.

Lo ha fatto in gran segreto ma una gaffe whatsapp del “solito” Casalino ha messo i fatti dei Cinquestelle in bocca al mondo intero.
Conte e la “chiama” dei vertici del M5S: bisogna trovare quadra e nome sul Quirinale

Lo scopo era duplice e legato a doppio filo alle esigenze di riservatezza che l’ex portavoce ha vanificato: quello generale di fare il punto sull’elezione del nuovo capo dello Stato in vista della seconda riunione congiunta dei gruppi parlamentari 5S di domani, 10 gennaio. Poi quello, bel più delicato, di trovare una linea condivisa fra le tre anime del movimento in ottica Colle.
Missione Quirinale per Conte: mettere d’accordo i vertici del M5S e le sue tre anime, anzi, quattro

Quali sono? I “draghiani”, i fautori di un Mattarella bis e gli “spiriti liberi” lisciati da Berlusconi con l’endorsement sul Reddito di Cittadinanza. Senza contare la quarta via, quella dello stesso Conte, che invece al Quirinale ci vorrebbe una donna, dicono i ben informati la Cartabia. Insomma, un’opera non facile, quella del summit a cui erano presenti i cinque vicepresidenti del Movimento, i ministri, incluso Di Maio appena negativizzato dal covid, e i capigruppo.