Il “ricatto” di Boschi: “Prendere atto che senza di noi non c’è maggioranza”

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“Abbiamo semplicemente chiesto un rinvio per una ragione di merito e una di metodo. Nel merito, prima di decidere l’età per l’elettorato attivo, vale la pena decidere che cosa fa il Senato. Sia Zingaretti che Di Maio, ma anche Zaia e Berlusconi, hanno aperto al superamento del bicameralismo paritario: andiamo a vedere le carte? Nel metodo: non è possibile che le riforme si votino senza un accordo complessivo”. Lo dice, intervistata da La Repubblica, Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera a proposito del mancato varo della riforma costituzionale sul voto ai 18enni anche per il Senato.

E alla domanda: ma un accordo non c’era già, condiviso anche da voi renziani nell’agosto 2019, per consentire la nascita del Conte-due? Boschi risponde: “Eh no. Quell’accordo è stato già modificato da Pd e 5S quando hanno stralciato al Senato l’abbassamento dell’elettorato passivo da 40 a 25 anni. Oggi alla Camera si è trattato solo di prendere atto che senza di noi non ci sono i numeri”.

“Tutte le volte che abbiamo posto elementi di confronto ci hanno accusato – aggiunge – di alzare il prezzo: quando abbiamo bloccato l’aumento dell’Iva o suggerito il piano shock sui cantieri o l’assegno universale per i figli. Non sono ricatti, sono proposte che facciamo per il bene del Paese. Abbiamo fatto nascere questo governo contro Salvini, ma essere contro non basta”. “Vogliamo – riferisce – che la maggioranza si riunisca, decida e riparta insieme. Se serve, aspetteremo l’appuntamento degli Stati Generali dei grillini. Ma governa chi sceglie, non chi rinvia”.