In questi anni abbiamo assistito a dibattiti surreali sulla famiglia

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Politici, intellettuali, filosofi d’accatto si sono preoccupati molto di definire il concetto di famiglia e di delinearne il perimetro, più o meno largo a seconda degli orientamenti politici.

Il risultato? Si è perso tempo a discutere e si è fatto pochissimo per tutelare la famiglia. La battaglia per garantire parità di diritti è sacrosanta, ma si traduce nella pura testimonianza se non è accompagnata da politiche di sostegno.

Così non mi stupisce affatto il risultato del rapporto Save the Children sui minori in Italia. Dal 2008 al 2018 i minorenni sono passati dal rappresentare il 17,1% della popolazione al 16,2. Praticamente abbiamo perso un minore ogni dieci abitanti. Nascono meno bambini, si diventa genitori a un’età sempre maggiore, calano le iscrizioni a scuola, la popolazione invecchia.

Una crisi demografica che sta trasformando la nostra società e la cui colpa è attribuita dal rapporto alla crisi economica. Deve essere questa la nostra prima preoccupazione: creare le condizioni affinché ciascun individuo abbia quella sicurezza sociale – dalla casa a un lavoro stabile e sufficientemente retribuito – indispensabile per costruire una famiglia e mettere al mondo dei figli. Il reddito minimo garantito e la legge sull’emergenza abitativa vanno in questa direzione.

Emanuele Dessì