INTESA SAN PAOLO-UBI BANCA: IL NUOVO POLO CREDITIZIO CHE GUARDA AL FUTURO

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Ospitiamo con piacere l’autorevole intervento tecnico di Patrizia Polliotto, noto e stimato legale d’impresa e d’affari, che analizza e illustra i punti salienti della più rilevante fusione bancaria dell’anno.

Tra i significati associati alla parola “resilienza” si ritrovano “la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà” e “la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento ovvero a circostanze inattese”. Lo sa bene Intesa Sanpaolo, che – nel pieno della pandemia mondiale da Covid-19 – è riuscita a portate a termine l’acquisizione (inizialmente non consensuale) di Ubi Banca, gruppo bancario nato nel 2007 dalla fusione tra le Banche Popolari Unite e le Banche Lombarda e Piemontese.
Nasce così un nuovo polo creditizio che è ai primi posti nell’Area Euro per ricavi e capitalizzazione di mercato, con eccellenti parametri di solidità e di affidabilità, un vero campione europeo. Si tratta di fatto della più grande operazione di fusione bancaria degli ultimi anni in Europa. E tutto questo è avvenuto senza mai venire meno, da parte di Intesa Sanpaolo, alla propria vocazione storica di banca di sistema – che individua la mission di un istituto di credito, in accordo con le linee-guida dell’economia-sociale di mercato (i.e. la Soziale Marktwirtschaft elaborata, tra gli altri, da Ludwig Erhard, Wilhelm Röpke e Walter Eucken) quale soggetto economico che interviene nell’interesse collettivo e diffuso, con scelte di gestione funzionali al miglioramento delle condizioni di benessere delle aree d’insediamento e quindi all’interesse generale. La stretta di mano tra le due banche italiane si sostanzia concretamente in una fra le porzioni territoriali del Belpaese storicamente più operose e ricche. Ricordo di essere stata colpita, nel seguire alcuni clienti locali, dai dati di Lumezzane, Comune bresciano di poco più di 20mila abitanti, con più di 1.600 aziende attive e fiorenti di rilevanti dimensioni, a testimonianza di un tessuto produttivo radicato, solido e vivo, allineato ai benchmark delle più prospere regioni di Francia e Germania. Nella vicenda si assiste a una convergenza di casualità e determinazione dei manager che l’hanno ideata e realizzata. E gli eventi che prendono avvio dal 17 febbraio 2020 – la data in cui l’OPS è stata comunicata al mercato – sono ancora più interessanti da studiare proprio perché si innestano, appunto per una casualità, in un periodo di crisi mondiale, i cui effetti economici recessivi e negativi contingenti possono essere equiparati a quelli di un conflitto mondiale. Ecco perché, da professionisti d’impresa che a cadenza quotidiana operano confrontandosi con l’attività delle banche, abbiamo voluto rilevare e analizzare gli aspetti salienti unici di quest’operazione, per comprendere quale sia la tenuta degli istituti bancari di fronte ai rischi estremi, con l’auspicio che rimanga un esercizio di stile, e che non possano riverificarsi altre infauste contingenze quali la pandemia da Covid-19, con tutta la portata critica universale che ne consegue. Insieme al dott. Francesco Neri, esperto di analisi econometrica e finanziaria, il cui ausilio è stato determinante, abbiamo posto e soffermato in particolar modo la nostra attenzione sulla reazione all’evento estremo, equiparabile a una sorta di stress test condotto sulle due banche. La nostra opzione metodologica è stata di lasciare che siano i dati a parlare, e una volta passati al vaglio di alcune delle tecniche d’indagine econometrica più aggiornate, i dati attestano:

a) l’effettiva (e misurabile) “resilienza” di Intesa San Paolo rispetto a contesti di questo tipo;

b) l’idoneità della fusione tra Intesa San Paolo a creare valore, tanto che il mercato ha iniziato a scontarla prim’ancora che si perfezionasse. Ne è scaturito così un inedito case study che speriamo utile specialmente per gli investitori professionali e per i consulenti del settore che potranno veicolarlo con maggiore immediatezza di comprensione anche all’investitore retail, al fine di incrementarne la capacità di analisi finanziaria ogniqualvolta gli sia necessario confrontarsi direttamente con il complesso e quanto mai affascinante mondo del credito.

Avv. Patrizia Polliotto