Io difendo il ritmo umano

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Il tempo preciso, né più né meno, che serve per fare le cose per bene. Per pensare, per riflettere, per non dimenticare chi siamo”.

Questo, secondo Luis Sepúlveda, era il senso del suo “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”: una delle sue escursioni nel mondo della fiaba, con un linguaggio capace di parlare con la stessa forza a diverse generazioni. E quelle parole, oggi che viviamo in un altro ritmo, in un ritmo inaspettato, ci invitano a riflettere sul senso della nostra umanità, sull’importanza di fare le cose per bene.

Per Sepúlveda, la fiaba era un modo di mettere in prospettiva i comportamenti umani per capirli. Raccontava che “La volpe e l’uva” gli ha insegnato a non arrendersi senza lottare. E oggi dobbiamo ricordarlo pensando anche alla sua lotta, attraverso la scrittura e dentro la storia. Nei quarant’anni dall’11 settembre 1973, evocò il suo ruolo tra le guardie che vigilavano su Allende, il senso di impotenza che lo assalì per essere stato distaccato lontano dal presidente quel giorno, l’importanza di ascoltare il suo ultimo discorso alla radio e di nutrire per tutta la vita, con la lotta politica e culturale, la memoria di quella stagione.

Di Sepúlveda ci resta anche il legame fortissimo con il nostro Paese, nel dialogo continuo con i lettori. Un dialogo che avrebbe voluto rinnovare anche quest’anno, nelle tante manifestazioni culturali che sono e saranno una ricchezza per l’Italia.

#16aprile

Peppe Provenzano