Israele al voto, nuovo referendum su Netanyahu

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Urne aperte in Israele per le seconde elezioni generali in poco più di cinque mesi. Un voto che ancora una volta appare come un referendum su Benjamin Netanyahu, diventato ormai il premier più longevo della storia del paese.

Ma i sondaggi prevedono nuovamente un testa a testa fra il suo partito Likud e la nuova formazione centrista Blu e Bianco dell’ex capo di Stato maggiore Benny Gantz, come lo scorso 9 aprile quando ottennero ciascuno 35 deputati. Entrambi i partiti sono ora stimati attorno ai 32 seggi, su un totale di 120. E per questo sarà cruciale la capacità di formare un’alleanza che abbia una maggioranza minima di 61 seggi.

Nel frattempo il premier israeliano Benjamin Netanyahu conferma le previsioni di un ‘testa a testa’ e invita i suoi concittadini a recarsi alle urne. “”Il presidente Donald Trump – ha affermato mentre andava a votare – ha detto ieri che queste elezioni sono serrate. Ve lo posso confermare questa mattina, è una corsa molto serrata”. “Invito tutti i cittadini israeliani a venire e votare, come abbiamo fatto mia moglie ed io”, ha aggiunto.

Dal canto loro i palestinesi temono un impatto negativo sulla loro vita e sul processo di pace in Medioriente. Honaida Ghanim, direttore generale del Palestinian Forum for Israeli Studies (Madar), citata dal sito di Ynet ha detto di credere che ”i palestinesi stiano seguendo con grande preoccupazione le elezioni, perché in queste elezioni verranno prese molte decisioni che riguardano il futuro del sogno di uno Stato palestinese”.

Rispetto al voto di aprile l’affluenza è in crescita. Alle 16 (ora locale) aveva votato il 44,3% degli aventi diritto, l’1,5% in più delle precedenti elezioni. Lo ha reso noto il Comitato elettorale, ripreso dai media israeliani. I seggi rimarranno aperti fino alle 22.