ISRAELE EQUILIBRI PROPORZIONALI

0
56

Israele vive una fase politica molto complicata. Già 6 mesi fa si erano tenute elezioni che non avevano portato a nessuna maggioranza solida, tanto da richiedere questa ulteriore tornata. La campagna elettorale in un paese in guerra è stata condotta anche con bombardamenti nei paesi vicini, Libano, Siria, Iraq e con promesse sempre più radicali, come l’annessione della Cisgiordania, delle colline del Golan e di tutta Gerusalemme. Una campagna fatta di esagerazioni e di incontri con i grandi leader mondiali come Putin, che però non sono stati sufficienti a conquistare la maggioranza dei seggi.

La vera novità di queste e delle elezioni precedenti è Gantz, che con la sua formazione supera di pochissimo il Likud, costringendo Bibi a scendere a patti per formare un governo aprendo in queste ore ad un governo di unità nazionale.

Un punto di contatto molto importante anche con l’Italia è il mai sopito dibattito sul sistema elettorale, proporzionale puro nel sistema israeliano. Nel 2015 Bibi ottenne 30 seggi alla Knesset poco meno di oggi. La proporzione dei numeri diedero una vittoria solida la scorsa volta, una traballante invece questa.
Ma in ogni caso resta sempre la necessità di trovare equilibri parlamentari all’interno di un sistema rappresentativo molto lontano da quello italiano in questo momento, ma verso il quale in molti vorrebbero convergere.

Occorre però una grande maturità politica per poter guidare la nave del proporzionale e anche un grande senso delle istituzioni.

Tornado alle elezioni israeliane in questa fase molto delicata, l’auspicio è che il paese possa trovare la stabilità per portare avanti una politica estera nuova rispetto al passato.

Stefano Lucidi